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Il Museo Bagatti Valsecchi di Milano

DI: Francesco Margstahler |27 apr 2015
Il Museo Bagatti Valsecchi di Milano

Milano è giustamente nota per i suoi grandi musei ma se è vero che il vino buono sta nelle botti piccole, allora forse vale la pena dare un'occhiata anche a strutture più raccolte, ma che non hanno nulla da invidiare ai loro parenti più famosi. Un esempio perfetto di questo è il circuito delle case museo, una rete museale che mette insieme quattro collezioni ospitate in quattro diverse case del centro, lasciti di quattro grandi famiglie che hanno attraversato gli ultimi due secoli della nostra storia - i nobili Gian Giacomo Poldi Pezzoli e i fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi nell’Ottocento, i coniugi Boschi di Stefano e gli industriali Necchi Campiglio nel Novecento - accomunate dall'amore per il bello e dall'amore per la loro città, la nostra Milano.

Il circuito è formato dal Museo Bagatti Valsecchi, da Casa Boschi di Stefano, da Villa Necchi Campiglio e dal Museo Poldi Pezzoli: a me fa piacere presentarveli cominciando da quello che forse è il meno conosciuto, ovvero il Museo Bagatti Valsecchi, che si trova in pieno quadrilatero della moda, in via del Gesù al 5.

bagatti

Alla fine dell'Ottocento, i due fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi decisero di ristrutturare la casa di famiglia, uno splendido palazzo tra via del Gesù e via Santo Spirito, ma invece che affidare i lavori a qualche architetto di grido, decisero di gestire tutto da soli, con l'idea di creare una casa totalmente ispirata alle dimore del Rinascimento lombardo. Il loro progetto, in un periodo dominato dall'eclettismo, era di ricreare perfettamente un'ambientazione quattro-cinquecentesca: per questo cominciarono anche a raccogliere oggetti d'arte del periodo, in modo che l'atmosfera della casa fosse una perfetta ricostruzione dei tempi che furono. Il loro obiettivo era di creare un insieme armonico, dove le sale destinate a contenere la collezione dei dipinti e degli oggetti fossero coerenti con il loro contenuto: così oggi possiamo trovare dipinti di maestri come Giovanni Bellini o il Giampietrino, maioliche, vetrate, avori, oreficerie, armi e armature proprio negli ambienti per i quali erano state pensate. La casa era naturalmente abitata, ed ancora oggi è divisa tra gli appartamenti privati dei due fratelli, i cui allestimenti mostrano molto chiaramente i loro diversi gusti, e le parti comuni, dove il loro progetto si può ammirare al massimo del suo splendore.

Alla morte dei due la casa continuò ad essere abitata dai loro eredi, fino a quando nel 1974 un loro discendente decise di creare la Fondazione Bagatti Valsecchi, alla quale donò il patrimonio delle opere d’arte raccolto nella casa. Contemporaneamente, il Palazzo fu donato alla Regione Lombardia, con la clausola che gli allestimenti storici del piano nobile fossero conservati nella loro integrità: vent’anni dopo, nel 1994, nasceva ufficialmente il Museo Bagatti Valsecchi.

Sala Bagatti

Oggi la visita a questa casa museo è quanto di più sorprendente possiate pensare: sembra di entrare in un luogo ancora abitato, vissuto, che trasmette in modo vibrante la passione di questi due fratelli originali e ostinati. Io vi consiglio, se riuscite, di approfittare delle visite teatralizzate che il museo offre: si tratta di un tour della casa guidati da due attori che impersonano Fausto Bagatti Valsecchi e la sua portinaia, che tra battute e intermezzi riescono a raccontare in modo perfetto non solo l'architettura e le collezioni della casa, ma anche la storia della famiglia. Gli attori sono bravissimi e all'uscita dal museo vi sembrerà di essere appena tornati da uno splendido viaggio nel tempo!

Museo Bagatti Valsecchi
Via Gesù, 5
Tel: 0276006132

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