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Una gita fuori porta da Torino: alla scoperta della Val Maira

DI: Federica Giuliani |7 feb 2014
Una gita fuori porta da Torino: alla scoperta della Val MairaSe avete bisogno di un week end di tranquillità e immersione nella natura, la Val Maira è la destinazione che cercate: situata in provincia di Cuneo quasi al confine con la Francia, deriva il nome dall'omonimo torrente e si presenta come una stretta valle alpina. Il modo migliore per visitarla è in auto, perché risulta piuttosto isolata dal resto del territorio e muoversi con i mezzi pubblici sarebbe complicato. Gli escursionisti qui si sentiranno a casa tra le alte vette e i molti itinerari da scoprire. I Percorsi Occitani sono i più famosi e frequentati dell'intera valle: dodici tappe in un tragitto che parte dalla pianura di Villar San Costanzo per giungere a Elva, Prazzo e Acceglio. Per il rientro invece, previsto sul versante opposto, si passa da Chialvetta, la Gardetta, Marmora, Macra e Celle Macra. L'Altopiano della Gardetta, in particolare, è un luogo straordinario: le cime che lo circondano sono la testimonianza tangibile della continua evoluzione della natura. Si presenta come una conca  con declivi più o meno scoscesi. In inverno è l'ideale per chi pratica lo sci d'alpinismo, mentre in autunno e primavera si anima di escursionisti (n.d.r. se siete amanti dell'arrampicata date un'occhiata qui per trovare offerte apposite e vedere se c'è qualcosa per la Val di Maira). Trecento milioni di anni di storia raccontati dalle rocce: lava vulcanica, magma sotterraneo, spiagge e fondali oceanici. Tutto impresso indelebilmente su questi monumentali picchi. L'altopiano offre paesaggi strepitosi, che diventano magici se vi si reca di notte a osservare le stelle. Lose_280x210 Se non siete dei camminatori provetti non vi preoccupate: potete semplicemente passeggiare nei borghi dall'architettura unica. Le abitazioni tipiche sono realizzate in pietra a base rettangolare, con travi di legno a sostenere il tetto a lose: micascisti simili all'ardesia spaccati a lastre. Nella borgata Ubac, invece, potrete osservate un'altra tipologia di abitazione: la casa-villaggio. Si tratta di un insieme di case unite da un solo tetto sorretto da alte colonne di pietra. È il sistema che l'uomo ha trovato per adattarsi all'ambiente circostante, proteggendo la strada dalle intemperie e conservando una temperatura migliore durante i freddi mesi invernali. Siete in cerca di storia e cultura? La Val Maira vi può accontentare anche in questo. Ci sono infatti un paio di musei davvero insoliti che vale la pena visitare. A Elva c'è quello dei caviè: la tradizione dei raccoglitori di capelli risale alla metà dell'Ottocento, quando le ristrettezze e l'isolamento provocarono la nascita dei “mestieri itineranti”, che portavano lontano da casa gli uomini della famiglia. Questo mestiere fu molto in voga tra le donne, che vi si dedicavano in inverno per contribuire al bilancio familiare. I capelli, dopo essere stati trattati nel giusto modo, venivano infatti venduti per la realizzazione di costose parrucche. A Sales si trova invece il Museo degli Acciugai. Non pensiate però che si parli di pescatori. L'acciugaio, infatti, era colui che le acciughe le commerciava nascondendo furbamente il reale intento di contrabbandare il sale, che all'epoca era un bene davvero prezioso. L'esposizione è piccola, ma bene allestita con l'ausilio di foto, oggetti e un video che racconta in maniera semplice e coinvolgente questo duro mestiere itinerante. La cucina occitana, infine, non deluderà gli appassionati di enogastronomia. Da non perdere la supa mitunà (zuppa di pane raffermo e cipolle), la olla (antico recipiente di terracotta) al forno, i macarons e trifolas (maccheroni e patate con funghi), e la polenta de trifolas e fromentin (polenta di patate e grano saraceno). Un'osteria dove assaggiare queste e altre bontà è la Locanda Ceaglio che fa parte dell'omonimo albergo diffuso situato in località Marmora-Vernetti. Insomma, siete pronti a partire per una gita fuori Torino?