
Quello che vi voglio proporre
oggi è un tour un po’ insolito: Milano ha dato i natali, o anche solo alloggio,
a tantissime personalità del mondo della cultura, e allora perché non andare
alla scoperta della città seguendo le orme di questi grandi noti, gli
scrittori, ad esempio? E’ un buon modo per rispolverare un po’ di conoscenze
che magari si sono perse dentro qualche libro del liceo, e sicuramente è un
buon modo per lasciarsi suggestionare, fantasticando lungo vie che hanno
offerto ispirazione o che sono state addirittura il palcoscenico di qualche
grande classico.

Se parlo di Milano e di scrittura
non posso non partire da lei, da Alda Merini, la poetessa dei Navigli. Alda
Merini nasce il primo giorno di primavera del 1931, in viale Papiniano: “Sono
nata il ventuno a primavera ma non sapevo che nascere folle, aprire le zolle
potesse scatenar tempesta.”
Tra le sue poesie, anche i ritratti
di una Milano che adesso ci immaginiamo solo in bianco e nero, una Milano sotto
i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.
La notizia della riapertura della
casa della poetessa (in via Magolfa 32), come museo ma anche come spazio di
confronto, è del 21 marzo appena trascorso: che le abbiano voluto fare un
regalo di compleanno? Di certo è un regalo per il pubblico che l’ha sempre
amata e per quello che adesso ha un’occasione in più per scoprirla.
Ma cambiamo genere e passiamo a
uno di quei nomi che da sempre nel mio immaginario associo alla città
meneghina: Carlo Porta. Carlo Porta nasce nella centralissima via Manzoni, la
stessa via di un altro Carlo famoso, Carlo Gadda. Carlo Porta è uno dei poeti
dialettali più conosciuti, le sue opere sono infatti scritte in milanese, e
strappano sicuramente un sorriso a chi questa lingua la conosce almeno un po’.
Oltre che per le sue poesie, il Porta è ricordato anche per la passione per il
teatro: fu infatti tra i fondatori del Teatro Patriottici, oggi conosciuto come
Filodrammatici. Molto amico di Alessandro Manzoni, morì in età giovane nella
stessa città che gli aveva dato i natali
meno di mezzo secolo prima.

A proposito di Manzoni, in un
tour degli scrittori che si rispetti, passatemi il termine, non può mancare una
visita alla sua casa di Via Morone, al civico numero 1, dove l’autore dei
Promessi Sposi trascorse i suoi ultimi anni, e dove adesso c’è un museo: è
aperto dal martedì al venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 16 (per
informazioni: 0286460403). Lo segnalo perché è sicuramente suggestivo visitare
quelle stanze dove opere che si studiano da sempre dietro i banchi di scuola
hanno preso forma, dove la scrivania è ancora intatta ed è proprio lì come lui
l’ha lasciata, e dove, forse non tutti lo sanno, si facevano sedute spiritiche,
che il figlio della seconda moglie del Manzoni era uso a queste pratiche: non
garantisco che lo spirito della Lucia di turno possa venire a farvi visita, ma
direi che vale comunque la pena andare a vedere!

Se poi andiamo per parentela
allora non dobbiamo dimenticare Cesare Beccaria, che di Manzoni era il nonno e
che visse nella Brera delle suggestioni in cui abbiamo già passeggiato insieme), ve la ricordate? Cesare Beccaria è il giurista filosofo passato alla storia
per la stesura di “Dei delitti e delle pene”, in cui condannava la pratica
della tortura e la pena di morte. Apprezzato dagli illuministi francesi, non
ebbe lo stesso successo con la chiesa cattolica, che mise la sua opera
all’indice.
Ma voglio chiudere col botto, con
un pezzo grosso che si è addirittura conquistato un premio Nobel, seppur tra
tante critiche: Dario Fo. Nato nel varesotto, Dario Fo ha studiato all’Accademia
di Brera e al Politecnico; nella città di Milano vive gli anni della
contestazione, collaborando con altri nomi noti del panorama meneghino, quei
Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci che delle parole hanno invece fatto musica.

Dario Fo è un esempio di come tante
volte non conta il luogo dove si nasce, ma quello che si sceglie: e d’altra
parte uno che ha scritto un testo come “Sant'Ambrogio e l'invenzione di Milano”
come si può definire se non “Milanese doc”? Giusto per scomodare un’altra
citazione delle sue.
Ci siamo dimenticati qualcuno? Avete segnalazioni su strade, palazzi di Milano che hanno dato i natali, o hanno ospitato, scrittori famosi e che secondo voi vanno necessariamente inclusi in questa lista? Mandateci i vostri feedback su Facebook e su Twitter e aggiorneremo la lista!
[N.d.R. La foto di Dario Fo è di Michael Edwards]