
Era da tanto che volevo
visitarlo. E pensavo di sapere cosa mi aspettasse. In realtà, nessuno dei libri
studiati, dei telegiornali visti e dei giornali letti avrebbero mai potuto
prepararmi adeguatamente alla commozione di questo luogo.
Il Museo della Memoria di Ustaca si trova all’interno degli ex
magazzini ATC di Bologna ed è nato
per volontà dell’Associazione “Parenti
delle Vittime della Strage di Ustica”. Inaugurato nel 27 giugno 2007, in
occasione del ventisettesimo anniversario del disastro, custodisce i resti
dell'aereo civile partito da Bologna in direzione di Palermo e inabissatosi
misteriosamente nel Mar Tirreno, a metà tra le isole di Ponza ed Ustica.
Appena si entra nel Museo ci si
trova di fronte quel DC9 ricostruito pezzo dopo pezzo: sembra di guardare una
gigantesca lettera d’amore strappata e rimessa insieme, pazientemente, con lo
scotch. Quasi a voler fermare il tempo. A
voler racchiudere, all’interno di detriti e rottami, l’amore verso persone che
non ci sono più. Una voce silenziosa che chiede verità. E giustizia.
Una passerella rialzata consente
di camminare attorno al relitto, a distanza di sicurezza, e di osservare ciò
che ne rimane. Impossibile non immaginare le persone che sedevano all’interno,
le loro chiacchiere, le loro storie, le loro speranze.

Intorno solo silenzio. Un
silenzio rotto da sussurri e bisbigli.
L’aereo è, infatti, parte
integrante della commovente istallazione
permanente ad opera dell’artista francese Christian Boltanski, che si
intitola A proposito di Ustica.
L’istallazione è formata da ottantuno luci, ottantuno specchi neri ed ottantuno
altoparlanti.
Ottantuno. Come le vittime.Per la precisione 64
passeggeri adulti, 11 ragazzi tra i due e i dodici anni, due bambini di età
inferiore ai 24 mesi e 4 uomini d'equipaggio.
Le ottantuno luci si accendono e
si spengono al ritmo di un respiro.
Gli specchi neri circondano
l’aereo, quasi a voler riflettere la vita di chi ha abitato quel velivolo per
l’ultima volta. Gli altoparlanti, che si trovano dietro gli specchi, emettono
frasi sussurrate. Che sembrano provenire da un altro mondo. E che comunicano,
con sgomento, la quotidianità spezzata da quella tragedia.
Intorno all’aereo, sono state
disposte delle grandi casse nere che contengono gli oggetti personali appartenuti ai passeggeri e che, per precisa
volontà degli ideatori del Museo, restano nascosti alla vista. E forse, questo
ne aumenta la suggestione e la commozione. Sapere che in quelle scatole vi sono
lettere, scarpe, vestiti... lascia un
profondo senso si sgomento difficile da spiegare con le parole.
In una seconda sala, viene
proiettato un video che raccoglie
filmati, testimonianze e telegiornali a partire dal giorno della tragedia fino
alla costruzione del museo. Qui, troverete anche alcune postazioni interattive
che permettono di visionare documentazioni audio-visive e di approfondire una
delle tragedie collettive più discusse nella storia italiana.
Di certo, il Museo per la Memoria
di Ustica non è propriamente un’attrazione turistica. Ma io ne consiglio la
visita a chiunque passi per Bologna. A chi cerca delle risposte. Ma anche a chi
magari non si è mai posto nemmeno delle domande. Andateci. Semplicemente, per non dimenticare.

Informazioni pratiche sul Museo:
Come arrivare:
Se siete in treno, dalla stazione
di Bologna prendete l’autobus n. 25 o n. 21, fino alla fermata Piazza dell’Unità.
Proseguire a piedi svoltando a destra per via Mazza, poi alla prima a sinistra
(via Saliceto). il Museo si trova alla fine di Via Saliceto, all’interno di un
parco. Per raggiungerlo, una volta all’ingresso dei giardini, seguite le
vecchie rotaie del tram.
Se siete in auto, dalla
tangenziale di Bologna prendete l’uscita n° 7 (Stalingrado). Proseguite
per via Stalingrado, direzione Bologna, girate a destra in via della Liberazione,
poi nuovamente a destra in via Saliceto.
Orari di apertura:
Il museo è aperto venerdì,
sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 18.00; chiuso nei giorni: 8 dicembre,
25 dicembre 1 gennaio e 6 gennaio
Costo biglietto:
L’ingresso è gratuito; tuttavia,
il MAMbo organizza periodicamente delle splendide visite guidate. Per
informazioni e prenotazioni 051 6496611.
Da sapere:
All’interno del museo non è
consentito fare foto. E, in tutta onestà, è la prima volta che la cosa mi trova
d’accordo. Non sarei riuscita a scattarne nemmeno una. Forse per rispetto alle vittime, alla
tragedia, al dolore di chi ha reso possibile la realizzazione di un tale luogo
della memoria. I credits delle foto che vedete in questo articolo sono
Museo della Memoria di Ustica
Via Saliceto 3/22
Tel: 051377680
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