È iniziato tutto con un pacchero sulla spalla. Poi si è passati a un lento guanciale a guanciale finché non si è arrivati all’inevitabile momento suino. La passione per il buon cibo arde di un fuoco sardo al ristorante La Sella del Diavolo. Bonu appitìtu Il coupon è valido per un pranzo o una cena all you can eat porceddu. Il menu prevede a testa aperitivo di benvenuto con flûte di prosecco  maxi antipasto per 2 persone con tagliere di formaggio sardo, ricotta di pecora, mozzarella fresca, salsicce sarde, olive nere sarde, pane carasau e bruschette della casa primo a scelta tra gnocchetti sardi alla campidanese pomodoro, salsiccia e finocchiella gnocchetti sardi al sugo di pecora culurgiones all’ogliastrina ravioli con un cuore di patate e menta ripieno di tipico formaggio sardo gnocchetti alla sulcitana ragù di maiale selvatico tagliato a dadini  su porceddu maialino da latte cotto al forno in formula all you can  contorno a scelta tra patate al forno insalata mista verdure saltate in padella cicoria e broccoli patate fritte dolce a scelta tra dolcetti tipici sardi tiramisù panna cotta cioccolato, frutti di bosco, fragola creme caramel bottiglia di vino rosso Cannonau  una bottiglia d’acqua per 2 persone   Il ristorante  Il ristorante propone il meglio della cucina sarda in un ambiente arredato in stile antico mantenendo un tocco di eleganza. L’atmosfera è amichevole e confortevole e il personale di sala allegro e professionale. La Sella del Diavolo offre alla propria clientela il giusto connubio di sapori genuini e prodotti locali. Il locale non è rinomato solo per i deliziosi piatti tipici sardi, ma anche per il pesce freschissimo e per le portate a base di carne, come la celebre fiorentina. Su porceddu Il porceddu, oggi, è forse il piatto più tipico della cucina sarda. L’abitudine di mangiarlo deriva dagli spagnoli, ma a differenza loro, i sardi lo fanno solo arrosto e non cotto al forno. Il maialino, alimentato esclusivamente con il latte, deve pesare non più di 6 chili. Un tempo, i pastori lo cuocevano dentro una buca sotto terra, “a carraxu”, per non farsi vedere che lo stavano mangiando. Fino a non molto tempo fa, infatti, il porceddu era considerato una prelibatezza dal sapore delicato, da mangiare solo di rado. Il maiale, si preferiva macellarlo da adulto, così da ottenere il sanguinaccio, lo strutto, le salsicce, e tanti altri prodotti da conservare. amp;amp;amp;amp;amp;amp;amp;amp;amp;amp;amp;lt;/ifr