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Requiem di Mozart, il 01 novembre all'Oratorio Caravita di Roma (sconto 25%)

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In sintesi

L’opera di Mozart è uno degli esempi più alti della musica sacra del Settecento

A proposito di questa offerta

  • Tipologia di posti: Settore B (ultime file)
  • Direttore d’orchestra: Nicola Samale
  • Solisti:
    • Soprano Aleksandra Buczek
    • Contralto Elisabetta Basirico
    • Tenore Emil Alekperov
    • Basso Fabrizio Nestonni
  • Maestro di Coro: Filippo Manci
  • Coro: Melos Ensemble
  • Orchestra Sinfonica Opera e Lirica

  • Programma
  • Requiem in re minore K 626 Wolfgang Amadeus Mozart
    • Introitus
    • “Requiem aeternam” (Adagio) soprano e coro
    • “Kyrie” (Allegro) coro
  • Sequentia
    • “Dies irae” (Allegro assai) coro
    • “Tuba minor” (Andante) soli
    • “Rex tremendae” (Grave) coro
    • “Recordare” (Andante) soli
    • “Confutatis” (Andante) coro “ * Lacrimosa” (Larghetto) coro
  • Offertorium
    • “Domine Jesu” (Andante con moto) soli e coro
    • “Hostias” (Andante, Andante con moto) coro
  • Sanctus (Adagio) coro
    • “Osanna” (Allegro) coro
  • Benedictus (Andante) soli
    • “Osanna” (Allegro) coro
  • Agnus Dei coro
  • Communio, Lux aeterna (Allegro, Adagio) soprano e coro

  • Sinossi: la Messa di Requiem in Re minore di Mozart è legata a una vicenda singolare che segnò profondamente il carattere dell’opera. Un misterioso committente in abito nero chiese a Mozart di comporre questa messa per la sua defunta signora, senza rivelare le sue generalità. Si trattava del conte Walsegg, che desiderava appropriarsi della paternità dell’opera in cambio di un lauto compenso. La scura apparizione fu per Mozart, che già versava in condizioni di salute precarie, un presagio definitivo della morte. Il compositore si accinse con animo febbrile a lavorare alla partitura, con il sentore che l’Onnipotente l’avesse chiamato a scrivere una messa funebre per sé medesimo. Così fu. Mozart si spense nel dicembre 1791 prima di terminare il lavoro, che fu poi concluso dal suo fedele allievo Franz Xaver Süssmayr, rimasto fino all’ultimo al capezzale del maestro. L’incompiutezza e il mistero che caratterizzano il Requiem contribuiscono al fascino di quello che è indiscutibilmente un capolavoro compositivo. Il colore scuro e il pathos dell’opera la differenziano per qualità sonora dal resto dei lavori compiuti da Mozart. Con questa messa, egli recupera la profondità e la sacralità che erano ormai estranee alla società settecentesca e porta avanti una sua propria ricerca, al fine di conciliare la spiritualità con la ragione e il progresso civile esaltati dalla corrente illuminista. Nel carattere solenne della liturgia, l’attenzione si sposta infatti dall’umanità al singolo, con il canto del solista che più volte si contrappone all’intervento del coro. In vari momenti le linee vocali dei solisti si combinano per aumentare l’effetto dell’implorazione che rivolgono al Figlio di Dio e all’eterno riposo. La scelta dell’uso del contrappunto, tipica della musica sacra, ben si presta per rappresentare, da un lato, l’imperscrutabile volontà divina nel Kyrie, dall’altro, le anime esultanti nell’Osanna. La qualità pittorica e descrittiva della composizione si nota nel passaggio in cui il coro implorante del Domine Jesu è colto dal terrore della dannazione, così come nelle voci che a più riprese riproducono la caduta negli inferi. La linea melodica degli archi è giostrata in modo da riprodurre le fiamme dell’inferno nel Confutatis, con una cadenza ripetuta e ossessiva, alla quale si aggiunge l’opposizione tra dannati e redenti (coro maschile e coro femminile). Nell’Agnus Dei, la scala discendente eseguita dagli stessi archi evoca abbattimento e un’atmosfera opaca e spettrale. Durante l’apparizione del giudice supremo nel Rex Tremendae, la solennità è evocata tramite la sonorità arcaica del ritmo puntato degli archi che si alternano al coro. La musicalità si distende poi nelle pause di preghiera in cui prevale la speranza della salvezza, come nel Recordare e nel Lacrimosa. Le sezioni in cui l’opera si divide, programmaticamente contrapposte per strumenti e per contenuto, creano una nuova soluzione per lo stile sacro e mantengono l’unità dell’opera, che rimane uno degli esempi più alti della musica sacra del Settecento

Oratorio Caravita

La chiesa di S. Francesco Saverio, meglio conosciuta come Oratorio del Caravita, è un piccolo luogo di culto cattolico situato a pochi metri dalla notissima Via del Corso a Roma, che si presta anche a eventi culturali.

Questo deal è offerto da Opera e Lirica S.r.l.s. Contatti partner: contatto info@operaelirica.com.

Condizioni

Validità: 01.11.2020, ore 20:30
Dove: Oratorio di S. Francesco di Caravita - Via Caravita 7, Roma
Ritiro biglietti: ritira il biglietto al box office presentando il voucher a partire da mezz'ora prima dell'inizio dello spettacolo
Limiti: ingresso per una persona, solo per l'opzione acquistata
Info ulteriori: il posto viene assegnato dalla produzione, non è possibile sceglierlo. Posti vicini per più biglietti acquistati tramite lo stesso account Groupon.
Stampa e porta con te il coupon. Offerta non soggetta al diritto di recesso, ai sensi dell'art. 59, comma I, lettera n del D.Lgs. 206/2005 (Codice del Consumo)
Prezzo originale verificato il 31.01.2020 (info)
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