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Breve storia dell'abbronzatura

DI: Maria Paola Perla |28 lug 2014
Breve storia dell'abbronzatura

L’estate è finalmente arrivata, le vacanze si avvicinano e il conto alla rovescia per la partenza è già iniziato. Che sia al mare, in piscina o al lago tutti speriamo di rientrare dalle ferie abbronzati, belli e tonici, ma in passato non è stato sempre così, i canoni di bellezza femminile imponevano, al contrario, una pelle bianca e candida.

Se oggi il desiderio di molte persone è quello di essere abbronzate tutto l’anno, tanto da ricorrere a lampade solari e creme autoabbronzanti per ottenere quel colorito dorato che piace tanto soprattutto alle donne, è bene sapere che la storia dell’abbronzatura risale a tempi lontanissimi e ci racconta che il rapporto con la tintarella è cambiato profondamente con il passare degli anni.

Fino alla fine del diciannovesimo secolo, infatti, l'accentuata abbronzatura della pelle era sola prerogativa di ceti sociali umili: i contadini e i manovali svolgevano gran parte del loro lavoro sotto il sole rovente, nei campi e di conseguenza la carnagione scura non era una qualità da apprezzare.

Al contrario, invece, il pallore del volto era sinonimo di nobiltà e benessere economico: chi era ricco, infatti, poteva permettersi di non lavorare e questo status sociale veniva ostentato dalla famosa “peau de lune” una carnagione bianca e diafana che spesso diventava una vera ossessione per le donne dei ceti abbienti, che pur di ottenerla si nascondevano dietro a graziosi ombrellini o addirittura utilizzavano prodotti chimici per sbiancare la pelle.

abbronzatura

Solo a partire dalla metà del ventesimo secolo la reputazione dell'abbronzatura è lentamente migliorata, grazie anche ad alcune ricerche in campo medico che hanno evidenziato i benefici di una moderata esposizione al sole (moderata, per evitare di ritrovarsi in queste condizioni!).

Ma la tintarella è diventata una vera e propria moda grazie alla stilista francese Coco Chanel che negli anni venti, di ritorno da un viaggio in Costa Smeralda mostrò con disinvoltura la sua carnagione dorata che subito fece tendenza tra le donne francesi, le quali iniziarono ad emularla diffondendo la moda dell’abbronzatura, una moda che dopo poco avrebbe portato alla nascita del bikini con lo scopo di esporre più parti del corpo possibile ai raggi del sole.

abbronzatura

Da quel momento in poi, grazie anche allo sviluppo economico e del turismo, la tintarella è divenuta sinonimo di benessere e di vita agiata e ha portato ad una vera e propria ossessione per l’abbronzatura divenuta sinonimo di bellezza e salute.

E’ curioso però sapere che il culto dell’abbronzatura resta tutt’ora una prerogativa della società occidentale che associa la pelle dorata con uno stato di benessere, di salute e di ceto sociale elevato, mentre al contrario in numerosi paesi asiatici, avere una pelle pallida e totalmente protetta dal sole è ancora un vanto; in Giappone è molto facile trovare donne e ragazze ripararsi dai raggi solari, ancora oggi, con un ombrello.

Ma in attesa di una nuova moda, non ci resta che scoprire tutti i segreti dell'abbronzatura e godere dei benefici di una tintarella sicura e senza correre rischi. Oppure scegliere di restare bianchi e pallidi, perchè no?

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