
E’ sorprendente che con i suoi 60’000 abitanti, Bassano abbondi di
cocktail bar ma il suo centro storico scarseggi di pasticcerie.
Ma se
c’è una cosa a cui non riesco a resistere sono proprio i dolci e fortunatamente
so esattamente dove andare quando sono in astinenza: da Dolce Bassano! Anche
quando non la cerco, gira e rigira, non riesco a spiegarmi come mai finisco
sempre per passarci davanti, è lì alla fine del Viale dei Martiri che sembra
aspettarti a braccia aperte.

Capisco
come la scelta possa risultare difficile quando ti ritrovi davanti agli occhi
tutti quei pasticcini mignon, i colorati maccaron e, fino a maggio, anche i
cioccolatini con abbinamenti apparentemente strani ma che nascondono delle
armonie di sapori che si sciolgono in bocca. Sempre di loro produzione c’è poi
anche un preparato di cacao amaro in polvere pensato per i celiaci.
Ma
allora cosa scegliere? Anche se ce la sto mettendo tutta per assaggiarli tutti,
le mie preferite sono sempre loro: le meringhe con un cuore di panna. Se pur
non sia un nostro dolce tipico, i bassanesi della vecchia generazione ricordano
con dolce nostalgia la “meringa bassanese” da Scarmoncin, l’unica per cui tutti
facevano la fila. Per assaggiare l’originale sarei dovuto crescere nei mitici
anni ’50, ma gli apprendisti del tempo, per nostra fortuna, portano avanti quel
segreto che continua a farci leccar i baffi.
Pensandoci
bene, in effetti a Bassano del Grappa non esiste un dolce tipico, ma per
ovviare a questa mancanza ci hanno pensato, qualche anno fa, 7 amici pasticceri
vicentini, tra cui Mario, che assieme a Sabrina è l’anima dietro Dolce Bassano,
creando un consorzio, quello di ‘La Gata’: una tortina di cacao di loro
creazione, con farina di mais marano, mandorle, miele e profumata di grappa, vi
pare potesse mancare?!

Ma non
sono gli unici di Bassano ad aver creato un nuovo dolce. In piazza della
Libertà il forno di Beltrame, la ‘Bottega del Pane’, si è inventato il
‘ciambellone bassanese’: noci, pinoli e uvetta che si fondono nella stessa base
della focaccia veneta. Anche se si tratta di un panificio, la Bottega del Pane
sforna ogni giorno dolci e biscotti di tutti i tipi, come i ‘bruti ma boni’ o i
più speziati ‘forti bassanesi’, ma non lasciatevi ingannare dall’apparenza
cioccolosa di questi biscotti che nascondono un’anima speziata di zenzero,
cannella e altre spezie. La ricetta di questo biscotto è antichissima e pare,
che nel XVIII secolo, venissero grattugiati per insaporire stufati di carne e altre
pietanze salate. Di Beltrame sono famose anche le mele in cartoccio ripiene di
crema e avvolte dalla pasta sfoglia, ma tra i loro dolci il mio preferito
rimane la fugassa veneta, una fetta tira l’altra e finisce per non arrivare mai
sulla tavola della sera. Una parentesi salata è dovuta alle mitiche
‘pizzette Beltrame’, da gustare rigorosamente passeggiando per Bassano, che dal
1974, quando Dolores e il marito hanno preso in mano il forno, uniscono
generazioni di studenti ad ex-studenti e ai passanti, fino a diventare un rito.
Per i
crostoli o i grissini in tutte le salse, con olive o pomodorini, e crackers con
vari semi, l’indirizzo è Scuro, in Via Verci 13. Anche loro non si limitano al
solo pane e derivati: oltre a pizzette e focacce offrono croissant e torte,
come ‘poenta e osei’, fatta di pan di spagna e farcita con crema e ricoperta da
una pasta di mandorle giallo ocra che la rende subito riconoscibile.
Non
aspettatevi tavoli e sedie in questi indirizzi, ma Bassano sa comunque come
essere dolce.
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