
Nel cuore di Napoli c'è una via antica e storica in cui si respira il Natale tutto l'anno: a San Gregorio Armeno il tempo sembra essere fermo al 25 di Dicembre.
Qui gli artigiani sono sempre all'opera per realizzare le tipiche strutture in sughero e i pastori in terracotta. Ogni maestro presepiale è pronto a consigliare i propri clienti sul ruolo e il significato dei pastori che proprio non possono mancare nel presepe classico: la Sacra Famiglia, il bue e l'asinello, i Re Magi, Benino che dorme, il cacciatore, i due scrivani Razzullo e Sarchiapone e Ciccibacco sulla botte.
Ma se le figure chiave sono così poche, chi sono tutti gli altri pastori che affollano il presepe? Sono degli "intrusi" come osti, macellai, pescivendoli, pizzaioli, che nel corso degli anni si sono fatti benvolere dal pubblico guadagnandosi un posto accanto ai personaggi principali e contribuendo a far evolvere l'arte presepiale davvero molto.

Accanto alle più classiche statuette in terracotta e dipinte a mano troviamo la variante pregiata molto apprezzata dai collezionisti: pastori alti più o meno trenta centimetri con abiti in tessuto su misura e cuciti a mano.
Ci sono creazioni che faranno letteralmente prendere vita alla scena ricreata: si tratta di statuette robotiche, dotate di un meccanismo che gli permette di eseguire delle azioni, come lanciare la canna da pesca, infornare una pizza, lavare i panni, bere da un fiasco di vino e così via.
Una caratteristica del presepe nostrano è il perfetto connubio tra il sacro e il profano: nate dall'ironia e dalla fantasia napoletana, l'ultima tipologia di statuetta che si incontra nelle botteghe di San Gregorio è la statuetta dei famosi. Tra le riproduzioni dei politici o dei vip del momento non possono mancare Maradona, Barack Obama e Papa Francesco. Quali saranno le star ad essere ricreate quest'anno? La bella Belen Rodriguez? O magari la coppia di sposi più chiacchierata del momento, George Clooney e Amal Alamuddin?

Che preferisca la versione classica, quella allargata o i personaggi scherzosi, per ogni famiglia napoletana non è Natale senza almeno una tappa obbligatoria a San Gregorio Armeno.
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