
Dal
23 giugno del 2013 il parco mediceo di Pratolino fa parte dei siti protetti
dall'Unesco insieme al giardino di Boboli e altre 12 ville disseminate nella
campagna toscana e appartenute alla famiglia fiorentina dei Medici. L'ambito
riconoscimento, che arricchisce di un'ulteriore preziosa unità il numero dei
beni "patrimonio dell'Umanità" di questa regione, è il fiore
all'occhiello di uno dei parchi più grandi e più belli della provincia di
Firenze e probabilmente d'Italia. Un luogo al quale i fiorentini sono legati da
ricordi di giornate di picnic all'aperto, passeggiate sui viali alberati,
giochi col pallone e pisolini sdraiati sull'erba dei vasti campi che sono
raccolti all'interno della mura di Villa Demidoff.
La
magnificenza e la maestosità del Gigante dell'Appennino, l'opera principale del
parco di Pratolino, hanno stupito generazioni e generazioni di turisti e
soprattutto di bambini, portati fin qua, a un passo dal Mugello nel comune di
Vaglia, per trascorrere la classica gita fuori porta. D'altra parte è difficile
non rimanere esterrefatti di fronte all'enorme statua del Giambologna alta ben
14 metri, ricurva su un laghetto cosparso di ninfee che sembra appena uscito da
un fiaba... meraviglia e relax: se dovessi descrivere in due parole la villa di
Pratolino sceglierei queste. Camminando tra i sentieri che si inerpicano tra i
dolci pendii, tagliano i boschi di alberi secolari e affiancano le vasche che
affiorano qua e là si trova quel che rimane della ricca collezione di statue
che un tempo affollavano il parco insieme agli automi che il genio del
Buontalenti inventò per compiacere il granduca Francesco I de' Medici, amante
di giochi e artifizi meccanici.

Oggi rimaniamo affascinati dalla Fonte del Mugnone scolpita anch'essa dal Giambologna qualche anno prima del Gigante dell'Appennino (datato 1580), dalla Cappella e dalla Grotta di Cupido del Buontalenti dalla Peschiera della Maschera e dalla Voliera, ma sono gli spazi aperti a conquistare chi arriva a Pratolino.
All'epoca del granduca non era così... le cronache dell'epoca raccontano di una villa tra le più sfarzose tra quelle di proprietà dei banchieri fiorentini e sicuramente la più bizzarra e originale.
Purtroppo nei secoli cambiò prima la fisionomia del parco (i giardini passarono dallo stile italiano a quello inglese sotto il granduca Ferdinando III nei primi decenni dell'800 e gran parte delle statue furono portate al giardino di Boboli in centro a Firenze) e poi la stessa proprietà: fu la famiglia Demidoff ad acquistare il parco nel 1872, dopo decenni di abbandono sotto i Lorena in seguito all'insostenibilità dei costi necessari al suo mantenimento, e a costruire una nuova villa al posto di quella medicea incredibilmente distrutta nel 1822...
Spero di non avervi troppo annoiato con questo escursus storico ma ogni volta che sono travolto dalla bellezza di questo parco non posso fare a meno di pensare a come doveva essere in origine, nel suo periodo di massimo splendore.

Se non ci siete mai stati è giunto il momento di colmare questa lacuna!
Il parco mediceo di Villa Demidoff si trova a Pratolino, circa 30 km da Firenze, ed è visitabile dagli inizi di aprile a fine ottobre nei giorni dal venerdi alla domenica (nei weekend con apertura prolungata dalle 10 alle 19 invece che alle 17; fino alle 20 in estate). L'ingresso è libero.
Note:
- Durante l'anno il parco apre le porte a eventi speciali come ad esempio Ruralia, in primavera.
- Dal parcheggio che si trova davanti all’ingresso del parco si accede al Parco-Avventura “Il Gigante”, il parco avventura più grande della Toscana con ben 10 percorsi acrobatici adatti a tutti tra gli alberi del bosco di Poggio la Garena
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