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Galbi Roma: mangiare coreano fa bene, non solo al palato
Mangiare esotico sta diventando sempre più comune, quasi necessario per chi vive o chi passa da Roma. Ma ancora più richiesta è divenuta la “cucina sana”. Il korean bbq Galbi Roma, ristorante di barbecue coreano, ha coniugato questi due elementi.
Hanno aperto da qualche mese, in via Cremera, nei pressi di Piazza Fiume. I due soci Stefano Chung e Deuk Uoo Ferretti Min hanno deciso di fondere le loro differenti esperienze lavorative, per dare vita a Roma al primo ristorante di barbecue coreano che utilizza solo carbone di legno di quercia.
Galbi Roma è una scoperta appena entri. Ambiente luminoso e pulito. Completamente nuovo e con un’ampia isola-bancone centrale utilizzata anche per gli show cooking, davanti alla cucina a vista.
Stefano Chung è il proprietario del ristorante tipico coreano Gainn a Roma situato a via dei Mille, mentre Deuk Uoo Ferretti Min, nato in Italia da madre coreana e papà italiano, si è appassionato fin da giovanissimo alla cucina e da circa dieci anni, insieme al fratello Emiliano, è alla guida del ristorante Apuleius sull’Aventino.
“Io e Stefano abbiamo avuto sempre in mente – dichiara Ferretti Min – l’idea di creare un locale autentico che riproponesse, nell’arrendamento e in cucina, le nostre origini coreane e così abbiamo deciso di avviare il primo ristorante di barbecue coreano a Roma. Galbi è in primis uno spazio che vuole proporre la sua filosofia sia in cucina che nell’arredamento. Niente pvc e plastica, tutto è fatto con legno e cemento a vista per dare vita ad un posto curato ed essenziale, così come in cucina vogliamo esprimere la nostra identità proponendo dei piatti che rappresentino la tradizione coreana realizzati con lunghe marinature e fermentazioni. La cottura dei cibi avviene poi rigorosamente alla brace, come avveniva in Corea più di 2000 anni fa, utilizzando solo carbone di legno di quercia”
Personalmente ho avuto la fortuna di partecipare ad una degustazione per il #KimchiDay in occasione della ricorrenza dell’entrata del kimjan, la pratica di produzione del kimchi, nel patrimonio intangibile dell’Unesco avvenuta nel Dicembre 2013.
Si tratta del piatto tipico della Corea sempre più apprezzato nel mondo, perché appunto ricco di vitamine A-B-C, minerali e lactobacilli. Il kimchi* è un cibo fermentato, quindi molto utile nelle diete per le sue caratteristiche nutrizionali e le sue proprietà anticancerogene.
Tutti a lezione di #kimchi da #Galbi #kimchiday @AnnairaOruam pic.twitter.com/nO8IeQy4Be
— Marco Fiocchi (@RondoneR) December 1, 2015
Mangiando kimchi non assaggi solo un cibo particolare, ma un vero pezzo di tradizione millenaria coreana. A fine autunno le donne lo iniziano a preparare, quindi viene conservato in grandi giare di creta per poi essere consumato durante l’inverno.
“Il kimchi - spiega Stefano Chung - fa parte della nostra cultura, lo mangiamo come contorno insieme al riso, oppure lo usiamo come ingrediente per creare altri piatti coreani come il kimchi-jjigae (stufato), kimchi-guk (zuppa) o kimchi-jeon (frittella coreana)”.
A Seoul esiste addirittura un Museo dedicato al Kimchi, e perfino un Kimchi Festival, durante il quale il kimchi viene distribuito alle famiglie più povere. Ci sono circa trecento versioni di kimchi, quella più popolare è il baechu kimchi preparato con foglie di cavolo cinese fermentate in salamoia a cui si aggiungono peperoncino rosso, zenzero, colatura di alici, cipollotti freschi e aglio.
Ovviamente Galbi è poi il regno per gli amanti della brace. Perché i coreani sono degli esperti di barbecue. Le tre parole d’ordine qui sono:
- lunghe marinature
- fermentazioni
- cottura alla brace.
Ma andiamo con ordine da menù. C’è per esempio da provare il Japchae (spaghetti di patate dolci con carne e verdure), e soprattutto il Pajeon (una frittella croccante ai frutti di mare o alle verdure, che ricorda quasi una nostra pizza bassa).
#Japchae #pajeon #kimchijeon con ottima @BirraDelBorgo #fragus poi #genziana #kimchiday pic.twitter.com/p44qlsqq10
— Marco Fiocchi (@RondoneR) December 1, 2015
Un’attenzione particolare va quindi riservata alla Pancia di Maiale (Pang) che viene precotta a bassa temperatura per poi essere ultimata sulla brace e servita proprio col kimchi (occhio che è piccante, elemento quest’ultimo che ovviamente non manca in una cucina asiatica).
C’è poi la specialità della casa, il Galbi (appunto): un particolare taglio del costato della carne di manzo o di maiale che, dopo la sgrassatura, viene lasciato marinare per molte ore con kiwi, pera, funghi e salsa di soia.
Infine per chi desidera gustare la carne senza marinature, e godersi il potere unico della brace “fatta personalmente”, Galbi offre il caratteristico Korean bbq di controfiletto di manzo servito direttamente al tavolo. Un trionfo per gli amanti del genere.
#Korean #barbecue di #controfiletto di #manzo, #ananas e verdure miste #kimchiday
Una foto pubblicata da Marco Fiocchi (@rondoner) in data:
Tra i dessert una citazione particolare va al Semifreddo al sesamo nero con croccante di arachidi e caramello salato.
Per gli abbinamenti, oltre alle Birra coreana, e al conclusivo distillato Soju (un po’ il sake coreano) e al Makkoli (un vino di riso fermentato), da Galbi è disponibile una selezione di etichette di Birra del Borgo, famoso birrificio artigianale situato nei pressi di Rieti.
Curioso il connubio nato tra Galbi e BdB, nel desiderio di sperimentare degli abbinamenti ad hoc tra i piatti coreani e birre artigianali prodotte da un’interessante realtà brassicola del territorio laziale a volte anche coraggiosa per non dire “bizzarra” in certe proposte.
C’è ovviamente anche la scelta di vini italiani bianchi e rossi a completare l’offerta beverage.
Interessante notare che a pranzo il ristorante propone formule diverse: I Galbi Do Sirak, lunch box di pesce, verdure e carne sia bianche che rosse, completi di riso al vapore, assortimento misto di contorni coreani (ban chan), misticanza con frutta secca e semi di girasole nonché frutta e dessert.
Galbi è aperto dal lunedì al venerdì dalle 12.30 alle 14.30 e dalle 19.00 alle 22.00, il sabato dalle 19.00 alle 22.00. Domenica chiuso. Il sito ottimamente curato e con profili social tutti da seguire risponde ad ogni altro vostro eventuale dubbio.
*Qui sotto vi offriamo anche l’esclusiva ricetta per il kimchi
RICETTA BAECHU KIMCHI
Ingredienti per otto persone
2 cavoli
3 cucchiai abbandonati di sale
2 cucchiai abbandonanti di zucchero
3 cucchiai di colatura di alici o in alternativa pasta di acciughe
2 cucchiai di pasta di peperoncino
200 gr di peperoncino in polvere (se possibile, quello coreano chiamato gochugaru)
2 manciate di cipollotto frullato
30 gr di aglio tritato finemente
30 gr di zenzero tritato finemente
500 gr di rape
2 pere mature
Procedimento
Tagliare e lavare i cavoli cinesi, immergerli in abbondante acqua salata. Appoggiare un peso su una ciotola in modo che le foglie del cavolo rimangano al di sotto del livello dell’acqua.
Coprire con un tovagliolo e lasciare la ciotola in frigo durante tutta la notte. Il giorno successivo, togliere il cavolo dalla salamoia e metterlo in una grande ciotola pulita.
In un altro recipiente unire lo zucchero, la colatura di alici, la pasta di peperoncino, la rapa, le pere e il peperoncino in polvere. Mischiare il tutto.
Aggiungere al cavolo il cipollotto, l'aglio e lo zenzero. Unire il composto e spargerlo in modo uniforme lungo le foglie.
Riunire, avvolgere le foglie di tutto il cavolo e inserirle in contenitori di plastica o di vetro. Coprire il tutto con la salamoia.
Lasciar riposare il preparato in frigo ad una temperatura di 5° per una settimana prima di servirlo.