
Vere e proprie perle
nascoste, i due orti botanici di Milano sono quasi dei giardini
segreti che in pochi a Milano sembrano conoscere. Diversissimi tra loro come
storia, funzione e progetto, entrambi possono soddisfare la curiosità e la
voglia di verde sia delle persone più romantiche sia di quelle interessate
all'aspetto più propriamente botanico.
L'Orto per antonomasia della
nostra città è naturalmente quello di Brera, il glorioso Hortus Botanicus
Braidensis, istituito dall'imperatrice Maria Teresa d'Austria nel 1774 sui
terreni del giardino del Collegio dei Gesuiti. Situato all'interno del Palazzo
di Brera, tra la Pinacoteca, l'Accademia e il Museo Astronomico (potete
accedervi sia da via Brera, 28, attraversando il cortile del Palazzo e i
corridoi dell’Accademia, direttamente da via Fiori Oscuri, 4 oppure entrando da
via Gabba, 10), il giardino botanico è stato riaperto al pubblico nel 1998 dopo
un lungo periodo di abbandono. Il principio cui si ispira, e di cui mantiene la
tipica struttura ad aiuole, è quello medievale dell'Orto dei Semplici, ovvero
il luogo che nei monasteri era destinato alla coltivazione delle piante
medicinali. I semplici, infatti, erano i principi attivi di base che venivano
ricavati dalle piante e che andavano a formare i compositi, ovvero i farmaci
ottenuti mescolando queste sostanze: il luogo dove le piante venivano lavorate
era chiamato con terminologia latina officina, ed è per questo motivo che oggi
le piante medicinali vengono chiamate piante officinali.

L'Orto Botanico di Brera
dunque doveva servire per insegnare le arti botaniche e per fornire la materia
prima per le spezierie, e questa impostazione è rimasta fino ai giorni nostri:
a Brera infatti non troverete un'architettura complicata fatta per stupire o
piante esotiche e rare (pensate che uno dei suoi fiori all'occhiello è una
collezione di Salvia, che presenta una varietà di specie notevolissima), ma un
sito creato fondamentalmente per formare ed istruire. Ciò non toglie, però, che
tra le sue mura potrete trovare un luogo incantevole e fuori dal tempo, dove
dimenticarvi di essere in città e dove poter passare qualche ora nel relax più
totale, e vi assicuro che è difficile poter dire lo stesso di molti altri posti
a Milano!
Se Brera rappresenta,
naturalisticamente ed esteticamente, la storia e il passato della nostra città,
il futuro è tutto nel nuovo Orto Botanico di Cascina Rosa a Lambrate (in via
Valvassori Peroni, 7), struttura all'avanguardia inaugurata nel 2001
dall'Università degli Studi come ideale proseguimento del vecchio Orto
Sperimentale di via Colombo. L'Orto di Cascina Rosa copre un'area di circa 25
mila metri quadrati ed è stato concepito non solo come laboratorio a cielo
aperto per i botanici, ma anche come tentativo di avvicinare il grande pubblico
alle gioie della natura: un vero e proprio spazio polifunzionale pensato non
solo per lo studio e la cultura in generale, ma anche per il relax e la
socializzazione. Nell'area potrete trovare quasi tutti gli ambienti tipici della
Lombardia, oggi quasi scomparsi per l'elevatissima antropizzazione del nostro
territorio, un ruscello, un piccolo specchio d'acqua e soprattutto tre
fantastiche serre, che rappresentano lo stato dell'arte in Europa in quanto a
tecnologia e che sono un vero e proprio baluardo nella conservazione della
biodiversità.

Io vi segnalo in particolar
modo l'impressionante collezione di succulente (ovvero ogni tipo di pianta
grassa) che fa bella mostra di sé in una delle serre: si tratta di quasi 1500
esemplari donati a Cascina Rosa poco tempo fa da un cittadino milanese e al
suo interno potrete incrociare le piante più curiose che abbiate mai visto!
Passeggiare per i suoi
sentieri è un'esperienza che consiglio di fare a tutti, imitando i molti
studenti e i cittadini del quartiere che già conoscono molto bene questo luogo,
ma attenzione: Cascina Rosa e le sue serre sono aperte al pubblico solo da
aprile ad ottobre.
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