
Per molti, la nostra pittoresca Bassano del Grappa è sinonimo di
passeggiate domenicali tra le vie del centro ma la città racchiude anche un
cuore verde. Lasciando alle spalle il caro Ponte Vecchio, risalendo la sponda
destra del Brenta, dopo pochi passi ci si trova immersi in un’atmosfera di
pace: il sentiero del Brenta.
Devo
ammettere che questo è il luogo che più mi piace di Bassano, ma per buoni
motivi. Lo si può percorrere in ogni stagione: in primavera per una full
immersion nei profumi e nei suoni di una natura inaspettata (mai sentito il
tambureggiare del picchio? Non avevo idea ce ne fossero così tanti tra gli
alberi di Bassano), in estate per rincorrere la fresca brezza del fiume; in autunno
per avvolgersi nei colori del foliage; in inverno per fare il pieno di relax. A
piedi o in bici che si voglia; il primo tratto è anche percorribile dai
diversamente abili.
All’imbocco
del sentiero, tra i salici, c’è la zona che ho ribattezzato “Bassano beach”:
grandi massi del fiume che emergono quando l’acqua è bassa, trasformano questo
luogo in uno spot tra i più ambiti per rilassarsi e prendere la tintarella..
anche se io continuo a preferire le più intime spiaggette di sabbia che si
nascondono tra gli anfratti del Brenta (zona Sarson).

Amo la
pesca a mosca e anche se i pescatori non svelano mai i propri segreti, proprio
a 500 metri da “Bassano Beach” -zona no kill-, c’è uno dei posti top con trote
belle grosse!
Se
volete spingervi oltre, di chilometri ne potete fare e non pochi! La ciclopista
del Brenta va infatti ben oltre il confine Veneto, collegando la valle del
Brenta con la Valsugana trentina, attraversando i meleti tra Levico e
Caldonazzo fino alle porte di Trento.. e alcuni temerari si spingono
addirittura fino a Monaco di Baviera.

Il
percorso è talmente pianeggiate che la bici scivola che è un piacere. L’unico
tratto promiscuo lo si affronta a 6 chilometri da Bassano, nei pressi di
Campese fino alla Birreria al Cornale, dove ci si ferma più che volentieri per
un boccale al volo. A dirla tutta,
questo tratto sarebbe anche la scusa per un detour, per scoprire alcune
meraviglie naturali alle porte di Bassano tipo le Grotte di Oliero, uniche nel
suo genere, o una chicca nascosta e conosciuta da pochissimi: la Grotta
dell’Elefante Bianco, una sorgente carsica con
chilometri di gallerie sotterranee ma dove ci si può specchiare in un laghetto
dalle acque turchesi incastonato tra gli alberi e una parete di roccia a picco,
che lo rendono davvero suggestivo (località Ponte Subiolo-Valstagna).
Per un
loop completo, senza per forza tornare nei propri passi, subito dopo il paese
di Campese, attraversando un ponte pedonale si può percorrere la sponda opposta
del fiume fino a rientrare a Bassano, magari per una tappa da Nardini per il
suo mezzo.
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