
Viaggiare stando placidamente seduti in una tea room è possibile. L'ho imparato al Makasar Bistrot.
Basta destreggiarsi tra i vicoli di Borgo Pio, più precisamente Borgo Vittorio, per arrivarci e tornarci.
Il
mio momento preferito per andarci è il tardo pomeriggio, poco dopo
il classico tè delle cinque. La luce rende l'ambiente ancora più
orientaleggiante. Infatti, l'arredamento allude all'Estremo Oriente e
alla tranquillità zen. Eppure i sensi da queste parti vengono
viziati ed i sogni ad occhi aperti spaziano appena si comincia a
sfogliare la lista dei tè.
Tè
verdi, neri, bianchi, oolong. Tè cinesi, giapponesi, indiani e
persino dall'Argentina e dal Kenia. Vietnam e Tanzania non mancano. A
riportarti nel continente europeo vi sono le mug con scritte ed
immagini di città come Parigi e Londra. Al Makasar non si sta mai
fermi :)

La
scelta, con questa lista dei tè, ovviamente non è immediata.
L'incertezza è molta. L'ultima volta ho puntato al Giappone,
anche se il Pu-erh per un attimo mi ha distratto. Ero stupita di
trovarlo, ancora di più assieme all’arancio o alla rosa. Si tratta
di un tè che sta tornando di moda, non solo da noi, ma anche in
Cina. Il nome viene dalla provincia cinese dove si produce
tradizionalmente.
Come
capisci la scelta è veramente ampia. C’è chi ha contato più di
250 opzioni. Puoi scegliere quasi a caso. C'è chi ti spiega
tutto. Qui funziona così. L'accoglienza è leggera, allegra ed
esperta.
Se
dici "Per me un bancha e per lui un sencha" subito a chi ti
serve sorge il premuroso dubbio: "Conoscete il bancha ed il
sencha?". Prova a dire di no e qualcosa in più imparerai.
Saprai da che raccolto viene il bancha o la varietà del sencha che
ti verrà servito.

Quando
i mug fumanti arriveranno ti verrà consigliato, caldamente come il
tè, di berlo per la prima volta senza zucchero. Solo così scoprirai
il suo vero sapore. Poi ovviamente sarai libero di zuccherarlo, anche
se il cortese invito è a non farlo. Pure la torta, che quasi
sicuramente vorrai, va addentata dopo il tè. E ti assicuro che
lasciare lì, anche solo qualche istante, la fetta di torta di carote
o di cioccolato e pere non è cosa per tutti. La lista dei dolci
comunque varia di giorno in giorno.
Seduta
dal mio tavolino preferito, con macchina da scrivere da collezione,
noto spesso avidamente le birre ed i whisky, rum che popolano il
Makasar Bistrot. La Blanche di Namur, la Chouffe e l'amatissimo rum
Zacapa. Il Makasar è infatti un locale per tutte le ore. Enoteca
o tea room, essenzialmente Bistrot a modo suo. Ad ogni ora il suo
menù. Salumi e formaggi, friselle pugliesi, baguette non mancano se
ne hai necessità. La lista dei vini, circa 60, sembra voler fare
concorrenza a quella dei tè.

Non
farti intimorire dalle luci soffuse, nemmeno dai “soli” 22
coperti presenti. Viaggiare entrando al Makasar è un’esperienza
da provare.
Makasar Bistrot
Via Plauto, 33
Telefono: 066874602
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