
I Romagnoli sono
imbattibili. Almeno in un aspetto: la capacità di attrarre milioni
di visitatori sul loro litorale. In altre zone d’Italia questa
qualità non è così necessaria perché le acque cristalline, i
paesaggi mozzafiato, i piccoli borghi pittoreschi rendono facile
questa operazione di accalappia-turisti, ma qui dove la vegetazione è
costituita da pinete e canneti, dove il mare più si va verso nord,
verso la foce del Po, e più si fa scuro e torbido, qui
bisogna saperlo fare bene il proprio mestiere. Non so quante volte mi
sia capitato di pensare in giro per l’Italia e per il mondo vedendo
bellissimi luoghi mal sfruttati “Pensa te se ci fossero i Romagnoli
qui!”. La storia si ripete qui a Marina di Ravenna, e adesso vi
spiego il perché. Venendo da Ravenna in direzione Marina si
costeggia la Riserva Statale Pineta di Ravenna, chilometri di pini e
pini che nascondono il litorale. Dall’altra parte della strada
decine di campeggi ospitano famiglie e compagnie di ragazzi. Questi
ultimi in cerca di divertimento.
Ma dove? Come vi ho detto prima la pineta nasconde il litorale ma oltre a questo nasconde anche qualcos’altro: uno dei fulcri di divertimento dell’intera costa romagnola. Numerosi locali hanno sede nei bagni presenti lungo la spiaggia, che di giorno hanno l’aspetto di bagni tradizionali, ma che a orario aperitivo cambiano pelle indossando il vestito serale. Le famiglie lasciano posto a migliaia di ragazzi in cerca di divertimento e musica. Qualche anno fa il monopolio era custodito dalla Duna degli orsi che richiamava orde oceaniche ogni weekend. In seguito la Duna ha chiuso i battenti, ma questo non ha portato il declino di Marina.
La particolarità
di Marina di Ravenna è un po’ questo senso di posto di frontiera,
sensazione che si perde totalmente dirigendosi verso Rimini (Qualche articolo su Rimini e la Riviera lo trovate cliccando qui!).

Immaginate il rumore del mare che ha accompagnato il sole a dormire, dune di sabbia che creano quasi le tribune di un teatro, un pavimento fatto di assi di legno, pali che sorreggono file di lampadine che a loro volta illuminano un palco. Questo è l’Hana-bi, un posto davvero speciale. Qui hanno luogo concerti imperdibili, visto che la programmazione è curata dai gestori del Bronson, storico locale rock ravennate. Decine di artisti italiani e stranieri calcano il piccolo palcoscenico di questo gioiellino di locale. Vi dirò che quando si assiste ad una esibizione qui l’impressione è di trovarsi in qualche paesino disperso tra Oregon e California. Porterò sempre nel cuore due concerti fantastici: Ryan Bingham e Low Anthem.
Se è il sacro fuoco del rock che vi anima state tranquilli perché Marina di Ravenna ha altre sorprese per voi.
Manuel Freddi e Giulio Riccardi, prima ancora di essere soci in affari, sono grandi amici, che al ritorno di un viaggio hanno deciso di aprire un bagno tutto loro: il Waimea. La cucina offre piatti a base di pesce, evergreen come i cappelletti al ragù e ogni tanto vengono organizzate delle serate etniche che propongono cibo spagnolo, messicano, libico e tanto altro. Anche qui la musica è di casa. I generi sono molteplici e si può passare da concerti rock a session jazz ed esibizioni cantautorali.

Termina la pineta ma non termina l’offerta di locali. E’ il turno di uno dei più amati: la Taverna Bukowski.
Feste, degustazioni di birra artigianale, reading musicati, concerti di ogni genere di musica. Questa è la Taverna. Punto.
Avete voglia di divertirvi con in piedi nella sabbia, con in mano un cocktail e nelle orecchie ottima musica rock? Accendete il motore della vostra auto e puntate dritto verso Marina di Ravenna.
(Foto di ZioWoody, Pensiero64 via Flickr)