
Creatività,
genio e livelli qualitativi eccellenti. Ma anche intuizione, la stessa che sta
portando la Street Art inserita all’interno della kermesse OUTDOOR Urban Art Festival 2014 a regalare
nuova luce ad aree romane dimenticate come le strade del quartiere Ostiense
nelle 4 edizioni passate e la vecchia
Dogana di Roma, a San Lorenzo adesso. Chiusa da quasi un lustro sarà
riportata alla luce in attesa di una riconversione con graffiti e murales.
L’evento, quindi, prende ora una direzione diversa e un titolo non casuale che
è Moving Forward. Un concetto inteso
come cambiamento in divenire, che attraversa l’aspetto fisico, mentale e
soprattutto emozionale.
I numeri del progetto
L’iniziativa
che si concluderà il prossimo 22 novembre punta su 5mila metri quadrati al
chiuso dove gli artisti stanno lavorando da giorni non senza difficoltà. La
luce rispetto all’esterno è differente, i corridoi spesso sono stretti e
piuttosto frequentati ed occorre una grande concentrazione e professionalità
per non perdere di vista il risultato finale. In collaborazione con le
Ambasciate e gli Istituti di cultura straniera, a Roma quindi sono presenti 15
artisti provenienti da Francia, Grecia, Giappone, Sudafrica e Norvegia.
Una
indagine totale sull’arte che passa dal marketing ma non dimentica
l’urbanistica e cerca a tratti l’innovazione di questi artisti di genere dalla
carriera in salita e impegnati in una serie di padiglioni dove stanno nascendo
progetti non solo romani ma anche italiani di grande respiro.

L’Outdoor Urban Art Festival 2014 e la creatività femminile
Se è vero che gli street artist
uomini si sono sempre distinti nel progetto, questa volta lo spazio riservato
alle donne è ancora più grande. Sono, infatti, tre e alcune di loro hanno avuto
degli insegnanti noti in tutto il mondo. C’è Lady Aiko, ad esempio, che pur essendo emergente viene dalla scuola
di Takashi Murakami e di Banksy, la
"turista giapponese" che nel 2008 scattava foto mentre eseguiva
installazioni non autorizzate nei più grandi musei del mondo. C’è poi
l’italianissima c’è Laurina Paperina e la sudafricana Faith 47. A
completare la rosa dei nomi dei protagonisti di questa edizione, ci sono Blaqk,
Thomas Canto, Brus, Ike e Hoek, Galo e
Davide Dormino.

Per la sua realizzazione si è interessata in primo
piano Nufactory per rivalutare non solo dei veri simboli cittadini ma anche il
concetto stesso di Street Art, amato
e odiato e visto non sempre come una manifestazione “positiva” dell’arte. Di
quel talento, insomma, che essendo smisurato esplode in qualunque contesto, con
forme di comunicazione alternative quanto di grande valore. Questa edizione è
ormai vicina alla fine ma c’è una novità: dopo la sua chiusura, sarà possibile
organizzare dei tour virtuali accessibili dalla piattaforma
online Street Art Rome.