In sintesi
Tratta dall’omonimo romanzo di Robert Harling, una storia di donne che crescono, sbagliano, amano, odiano, ma non si arrendono mai
A proposito di questa offerta
Fiori d’acciaio
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di Robert Harling
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con Tosca D’Aquino, Rocío Muñoz Morales, Emanuela Muni, Emy Bergamo, Martina Difonte, Giulia Weber * Regia di Michela Andreozzi e Massimiliano Vado
- scene Carlo De Marino
- musiche Roberto Procaccini
- aiuto Regia Giulia Nervi
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costumi Mara Gentile * produzione di Francesco e Virginia Bellomo per Isola Trovata
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Sinossi: Fiori d’acciaio, nella sua versione cinematografica, è uno dei romanzi di formazione che hanno accompagnato la mia prima giovinezza, insieme a “Piccole donne”, “Harry ti presento Sally” e “Colazione da Tiffany”: storie di donne, grandi figure femminili che crescono, sbagliano, si confrontano, amano, odiano, combattono e qualche volta muoiono. Più della letteratura, o forse in modo più efficace, il cinema mi ha insegnato gli infiniti modi di affrontare la vita: Fiori d’acciaio, che vidi in sala poco più che adolescente, è stato il film che più di ogni altro mi ha spiegato cosa significhi essere donne e, nonostante ciò, fare fronte comune, ovvero la famosa, leggendaria, solidarietà femminile. Che poi, tradotto in azione, significa conservare la propria identità, ritagliarsi un ruolo nel mondo, costruirsi uno spazio, intessere delle relazioni o alimentare dei conflitti e, malgrado tutto, essere capaci di unirsi. Obbiettivo non sempre facile, che però perseguo da sempre: nei miei progetti, nel cinema, nel teatro, nella vita privata. Ormai, per me, fare fronte comune è diventata una sfida, crederci una fede e lavorarci una questione di coerenza. Alla luce di questo modus vivendi, Fiori d’acciaio è per me l’occasione di costruire, con un cast così ricco e variegato, una banda di soliste, in grado di suonare insieme ma di battere in volata quando serve; disegnare personaggi anche estremi ma capaci di ascoltarsi, o di imparare strada facendo ad accogliersi senza snaturarsi. Solo da adulta ho scoperto che il film era tratto da una piece teatrale, ancora attualissima, sotto un superficiale strato di polvere fisiologico, e perfettamente rappresentativa di un microcosmo, quello del negozio di provincia, che è specchio di macrocosmi le cui dinamiche, perfino oggi, fanno fatica a cambiare. Per questo motivo abbiamo deciso di lasciare l’ambientazione di fine anni ’80, perché ci permette di osservare un tempo appena trascorso e ci racconta che siamo già nel futuro. E forse anche perché l’immagine e lo stile di quel periodo, negli abiti, negli arredamenti, ma soprattutto nella musica, sono ormai identificativi di un momento storico diventato ormai glamour. Oltre al fatto che certe modalità, oggi, sarebbero condizionate dalla tecnologia. Tutto questo mi hanno fatto approcciare al testo e al progetto con l’entusiasmo. E poi c’è l’affetto. Per me, un teatro affettuoso è ciò di cui abbiamo bisogno, un racconto di sentimenti e di ironia che qualche volta è crudele ma mai cinica, mai diventa sarcasmo. Se c’è una cosa che le donne sanno fare, è essere terribili, spietate e capaci di affrontarsi, insomma, dei fiori di acciaio, senza mai smettere di amare.
- Tipologia di posto: Poltronissima
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Dove: Teatro Sala Umberto
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Date e orari disponibili:
- 10 febbraio 2022 ore 21
- 11 febbraio 2022 ore 21
- 16 febbraio 2022 ore 21
- 17 febbraio 2022 ore 21
- 18 febbraio 2022 ore 21
Condizioni
Dove: Teatro Sala Umberto, Roma
Ritiro biglietti: entro 30 minuti prima dell'inizio dello spettacolo
Limiti: ingresso per una persona, solo per l'opzione acquistata
Info ulteriori: il posto viene assegnato dalla produzione, non è possibile sceglierlo. Posti vicini per più biglietti acquistati tramite lo stesso account di Groupon.
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Info su Teatro Sala Umberto
Opera dell'architetto Andrea Busiri Vici, con decorazioni del rinomato scenografo Alessandro Bazzani, il teatro viene inaugurato nel 1882 come sala concerto, con il nome di Teatro della Piccola Borsa. Nel corso degli anni la struttura subisce diversi ampliamenti e rinnovazioni e nel 2002, dopo un’ulteriore ristrutturazione, riprende la sua attività teatrale sotto la direzione artistica di Alessandro Longobardi. Grazie a una complessità di iniziative, oggi il Teatro Sala Umberto è una realtà consolidata nel panorama dei teatri romani, sia per la qualità degli spettacoli che una grande affluenza di pubblico.