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Alla scoperta della Russia a Milano
Ho sempre avuto una fortissima fascinazione per il mondo, la cultura e la letteratura russa e slava. Quando ho visto per la prima volta l'immagine della Cattedrale di San Basilio con le sue cupole assurde e sgargianti è stato un colpo di fulmine, amore a prima vista; e quando poi ho messo piede sulla Piazza Rossa, molti anni dopo, ho provato una sensazione indescrivibile. Tornata a casa mi sono ripromessa che un giorno avrei letto Dostoevskij in lingua e mi sono messa a studiare russo e a cercare un po' di quelle suggestioni qui, nella mia città. Perché la Russia a Milano è molto di più dei turisti a volte cafoni che affollano le vie dello shopping e dei menu in cirillico fuori dai bar del centro: è una comunità coesa e vivace che in questa città vive e lavora, che ha i suoi spazi e i suoi punti fermi. Ecco il nostro itinerario russo a Milano, per una piccola Transiberiana metropolitana.

Un buon punto di partenza è l'Associazione Italia Russia che si è da poco trasferita dalla sede storica di via Silvio Pellico a quella nuovissima e colorata di via Cadore 16, uno spazio polifunzionale che ospita aule per la didattica, una biblioteca ben fornita, un'area espositiva e una sala conferenze. È un'istituzione culturale che da più di settant'anni costituisce un punto di riferimento per il mondo russo a Milano, sia per quanto riguarda i corsi di lingua sia per l'organizzazione di eventi legati in vario modo al mondo russo: reading letterari, incontri e confronti sull'attualità economica e politica, degustazioni gastronomiche, mostre fotografiche e proiezioni cinematografiche. Questa primavera ho amato moltissimo l'esposizione curata da Giovanna Bertelli che raccoglieva circa 50 fotografie in bianco e nero e a colori realizzate in URSS nell’estate del 1969 da Tazio Secchiaroli sul set del film I girasoli di Vittorio De Sica: una produzione italo-franco-sovietica con protagonisti Sophia Loren, Marcello Mastroianni e la diva russa Ljudmila Sevaljeva. Immagini di un mondo lontano e affascinante, colte dall'occhio di un fuoriclasse della fotografia.
Chi come me si è imbarcato nell'impresa (ardua ma ricca di soddisfazioni!) dello studio della lingua russa, sa che un conto è fare gli esercizi di grammatica, e un altro riuscire a sostenere un botta e risposta con un moscovita doc. Per sciogliere la parlantina e imparare modi di dire che nessun professore vi insegnerà mai potete fare un salto in Santeria dove ogni mercoledì dalle 17.30 si animano i tavoli di conversazione in lingua (non solo russo, ma anche inglese, francese, spagnolo e portoghese). Ci si siede, si beve qualcosa e si chiacchiera: rigorosamente in lingua! Ogni tavolo ha un moderatore madrelingua che propone spunti di conversazione e l'atmosfera è rilassata e conviviale. Consigliatissimo, anche ai più timidi. L'esperimento di Babel Fish è partito questa primavera e ha avuto grande successo; ora è in pausa, ma riprenderà dopo l'estate.

Forse non tutti sanno che in Largo Corsia dei Servi, proprio dietro Piazza San Babila, si trova uno dei luoghi più importanti per la comunità ortodossa a Milano: si tratta della parrocchia di Sant'Ambrogio, già dedicata a San Vito in Pasquirolo. Chiusa per oltre trent'anni, la chiesetta è stata di recente ristrutturata e affidata ai fedeli ortodossi, con la benedizione del Patriarca di Mosca. È un luogo intimo e familiare, illuminato dai riflessi dorati delle icone disposte lungo i lati della cappella e dalle lucine delle lunghe candele bianche. Ogni mattina alle dieci viene officiato il rito ortodosso e la domenica la liturgia è cantata e plurilingue: chi non trova spazio all'interno può ascoltare la messa sul sagrato, grazie ai microfoni che diffondono le melodie del coro. La chiesa è sempre aperta per i visitatori, ma ricordatevi di coprire il capo, le spalle e le gambe in segno di rispetto.

L'unico piatto che conoscete della cucina russa è l'insalata russa (che poi, in Russia, viene chiamata Olivier)? È il caso di rimediare! Se potete permettervi di non badare a spese, concedetevi una cena a base di blinis e caviale nero di storione siberiano al Russkij Mir di Via Ausonio 23: ideale per fare colpo al primo appuntamento, ma occhio a non farvi distrarre dalla bellezza glaciale delle cameriere che fanno avanti e indietro con vassoi colmi di bicchierini di vodka ghiacciata. Se invece siete alla ricerca di un ristorante accogliente e amichevole vi consigliamo la Veranda di via Bezzecca 6, in zona XXII Marzo. La signora Lila è gentilissima e disponibile e vi illustrerà con il suo meraviglioso accento tutte le specialità preparate da Chef Vitalie, dalle sostanziose zuppe come il borsch e la solyanka ai pelmeni (delle specie di ravioloni con ripieno di carne) passando per gli shashlik (spiedini) di manzo, agnello, maiale o pollo, l'anatra alle prugne, i golosissimi kotleti po kievski (cosciotti di pollo impanati e pieni di burro) e molto altro, il tutto magari accompagnato da una degustazione di ottime birre russe. Tenete uno spazietto per la torta!
E se, ispirati e a pancia piena, vi venisse voglia di provare a preparare
da voi i piatti tipici della tradizione russa, non potrete non fare una
capatina in Porta Venezia dal mitico e inimitabile Kalinka, l'alimentari russo
al 40 di via Boscovich (MM Lima). Qui troverete tutte le specialità mangerecce
dell'est, dai barattoloni di cetrioli in salamoia fino al caviale più pregiato
e alla panna acida, che accompagna moltissimi piatti russi e che nei nostri
supermercati è difficile da trovare.
Mettete in fresco la vodka e... Nasdrovie tovarish!
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