
Un locale scoperto tramite il passaparola e poi sentito negli anni sempre più sulla bocca di tutti. Quasi che all’improvviso anche gli italiani si fossero convertiti al tè. E' lui,
BiblioTèq, il protagonista indiscusso di questo scrigno custodito lungo via dei Banchi Vecchi al numero 124: a metà strada, o quasi, tra Castel Sant’Angelo e Campo dei Fiori, alla portata di romani e turisti.
BiblioTèq è uno scrigno perché è veramente piccolo, quasi una stanza, ma anche perché è una porta aperta su un mondo che va ben oltre le bustine a cui siamo più abituati.

E poi c’è lui: Claudio Rubcich. Ma anche il suo staff non scherza. Dichiara che non esiste il guru del tè, eppure io ho un sospetto che sia proprio lui; Corrado Augias nella sua trasmissione "Le Storie", lo ha definito un
teologo perché coniuga il sacro ed il profano nel mondo del tè.
Io so solo una cosa:
mi fido ciecamente. L’ho visto all’opera. Tra i profumi del tè, che pervadono il suo Tea Shop, l’ho sempre trovato garbato, preparato ed onesto. Sì, esattamente, onesto. L’ho sentito invitare l’entusiasta clientela a non fare troppi acquisti in una volta sola. Forse questo potrebbe far sospettare del suo animus commerciale. Poi però mi ritrovate lì anche “solo” per una delle leccornie che a ragion veduta ben si accompagnano ad un tè.
Immaginate delle mandorle rivestite di cioccolato, delle praline di cioccolato e grappa Amarone o se siete ancora più coraggiosi dei noccioline al wasabi. I produttori sono
Michel Cluizel per le tavolette di cioccolato da degustazione,
Valrhona per i cioccolatini ed il cacao e
Raffaele Mucci per quei cioccolati ripieni di grappa d'Amarone o di Sambuca di cui vi scrivevo poc’anzi.
E se la vostra credenza è vuota perché non concedersi una mug speciale? Le osservo da anni, alcune tazze le ho pure regalate. La varietà è talmente grande che scommetto sapranno incontrare anche i vostri gusti. In stile orientale, colorate o stilizzate, fanciullesche od eleganti. Non sapete quanto le osservo ogni volta. Lo stesso mi succede con le teiere.

Ma torniamo al suo core business: il tè. Prima di tutto cominciate a seguire
Bibliotèq su Facebook. Gli aggiornamenti sono continui sui nuovi arrivi e non vengono risparmiati sapienti suggerimenti in fatto di abbinamenti.
Un esempio su tutti: è appena arrivato Tè…licius, un tè nero con fichi e cioccolato, e subito saprete che è ottimo per l’”inzuppo” di ciambelline, biscotti e gallette. Se poi siete un po’ come San Tommaso, al negozio sarà il vostro naso a decidere se prenderlo o meno. Infatti
non si compera niente da Claudio senza prima non aver annusato.
Da BiblioTèq l’invito è uno solo:
Si prega di toccare e di odorare. Se il naso è incerto, c’è sempre un altro tè a cui avvicinarsi. E
se l’incertezza permane, 50 grammi alla volta aiuteranno a dissiparla volta per volta.
Inoltre se proprio il tè non vi basta,
non scordatevi i caffè, le marmellate ed i pepi: sì, signori, al BiblioTèq trovate anche i caffè del Laboratorio di torrefazione Giamaica Caffè di Verona della famiglia Frasi.
In questo mondo magico ho imparato anche ad apprezzare il vero pepe della vita: una bustina di Pepe di Sarawak mi ha fatto ricredere decisamente sull’importanza di questo ingrediente in cucina.
Eppure
BiblioTèq è tè: tè che arriva dalla Cina e Formosa, dal Giappone, India e Ceylon, Nepal e Vietnam ed Africa. Ci sono anche le miscele e gli aromatizzati. Tè adatti ad essere bevuti in ogni momento della giornata sono i Rooibos e gli infusi senza teina. BiblioTèq è uno scrigno dove trovi il tè giusto per ogni momento: cuor di Miele, tè nero con miele, mele e propoli per affrontare le prime piogge? O preferite del Rooibos 5 Spezie?
Ora non resta che a voi consigliarmi qualcosa di BiblioTeq che non conosco.
BiblioTèq
via dei Banchi Vecchi 124
Tel: 0645433114
Website:
www.biblioteq.it