
Che il nome della città di Milano
derivi da “Mediolanum” lo sanno tutti ma magari il significato che c’è dietro
questa parola è un po’ più sconosciuto; non si
tratta di banche né di niente del genere, proprio no, il termine ha un’origine
ben più antica, precedente addirittura a quella che è conosciuta come “Età dei
Comuni”.
Secondo la leggenda, una delle
tante che aleggiano intorno alla città,
Milano fu fondata dai Celti, che scelsero il luogo esatto per posare la prima
pietra in base ad una profezia: pare infatti che il comandante Belloveso, a
capo di un gruppo di Galli che nel 623 a.C. passarono le Alpi in cerca di
territori da conquistare, consultò un oracolo per capire quale sarebbe stato il
luogo più propizio.
Il responso fu di quelli che uno
magari si lascia anche un po’ scoraggiare: gli fu infatti detto che avrebbe dovuto
fermarsi laddove avesse trovato una scrofa col dorso coperto di lana.
Dite la verità: quanti di voi
avrebbero fatto marcia indietro sentendosi dire una cosa del genere? Io
probabilmente me ne sarei tornata in Gallia.
Belloveso invece non era uno che si
arrendeva facilmente, mettiamola così, quindi prese in parola l’oracolo, che se
non si prende in parola un oracolo allora con chi lo si fa, e una volta
soggiogata una tribù di contadini e pastori un po’ allo sbando, si mise a
cercare.
Organizzò delle vere e proprie
battute suddividendo gli uomini in squadre diverse, finchè un bel giorno la sua
costanza e la sua tenacia furono ripagate: in una radura apparve finalmente un
maiale, neanche a farlo apposta ricoperto di lana per metà, e proprio lì venne
fondata la città di “Mediolanum”, che letteralmente significa appunto “semi
lanuta”.
Nome omen, insomma.
I milanesi non si sono
dimenticati di queste origini che azzarderei a definire quasi mitiche, anzi, in
qualche modo hanno voluto immortalarle: se andate a Palazzo della Ragione, in
Piazza Mercanti, troverete su uno dei capitelli un bassorilievo che rappresenta
proprio la scrofa che ha dato il via alla storia di questa città.
E troverete, questo lo aggiungo
io, quasi sicuramente anche una mostra interessante, perché lì davvero non ne
mancano mai e da
queste parti sono passati personaggi come Salgado e McCurry, giusto per fare un
paio di nomi di gente da tenere sempre d’occhio, per chi è appassionato di
fotografia.
Se invece siete alla ricerca di
qualche altro esemplare di questo animale passato ormai alla storia, segnalo
che ne potete vedere un’altra versione raffigurata in uno stemma della corte
interna di Palazzo Marino.
Non so cosa ne pensate voi, ma secondo me di rappresentazioni ce ne sono altre in giro per la città: che dite, organizziamo un tour per andarne alla ricerca?
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