
Venezia non ha solo i
palazzi ad avere storie di mistero ma la stessa città nasconde dei segreti che pochi conoscono e che riguardano
dei veri e proprio assassini del nostro passato.
Nonostante il sistema di
sicurezza a Venezia sia sempre stato abbastanza avanzato per il tempo, di
crimini se ne commettevano comunque, alcuni dei quali anche di una certa
entità, come quello che coinvolge una donna, Veneranda Porta, quello che vede
l’omicidio della nobile Vittoria Basadonna e il battibecco finito male con
Antonio Gallieri.
LA PRIMA SERIAL KILLER DELLA SERENISSIMA
Una donna non troppo
carina da quanto si percepisce dalle cronache del tempo, con la gobba e pure
zoppa, eppure doveva avere un carisma non indifferente per riuscire a
convincere il proprio amante (sì, aveva anche l’amante) ad essere suo complice
durante l’uccisione del marito.
Veneranda Porta, questo è
il nome della nostra incriminata, si era messa in testa di far fuori il marito,
ma dopo moltissimi tentativi non andati a buon fine, come fargli mangiare un
uovo bollito per tre giorni (si pensava fosse estremamente velenoso), le
pastiglie di arsenico nel caffé o ancora la polvere di diamante nel cibo, ha
risolto il problema facendolo in tre pezzi e buttando il busto e le gambe in
due diversi pozzi e la testa in canale. La sfortuna volle che la testa fu
trovata e dopo diverse indagine Veneranda fu incriminata insieme all’amante.

OMICIDIO CON CIOCCOLATO
Si sa molto bene che
Venezia è sempre stata una repubblica proiettata verso l’innovazione e non c’è
da stupirsi se fu una delle prima città a godere dei vizi del cioccolato. In
una delle più buone cioccolaterie del tempo ci lavorava un certo Antonio
Gallieri, famoso per il suo fare gioioso, facile era trovarlo in bottega fino a
tardi ed infatti è proprio in uno di questo momenti che il nostro protagonista
vive un brutto quarto d’ora. Giacomo Bortolotti, un fruttivendolo veneziano,
aspettava gli tornassero le 3 lire veneziane che Antonio gli doveva, che non
ottenendoli, una sera, lo ferì al ventre con un coltello e fu proprio per
questo che, qualche giorno dopo, causò la morte del cioccolatiere.

OMICIDIO ALL’ATTUALE BAUER HOTEL
Un tempo era la casa di
Bernando Gritti, dove la signora Vittoria Basadonna, ormai avanti con l’età,
abitava, cugina del proprietario. Una notte il silenzio viene rotto da un urlo
disperato proprio dalla camera dell’anziana signora. La trovano morta, distesa
nel suo letto come se dormisse, ma piena di sangue. Otto ferite di cui sei
mortali le avevano stroncato la vita. Dopo un’indagine che coinvolse parentado
e servitù, con diverse ipotesi che piano, piano andarono scemando per mancanza
di prove sufficienti, il caso rimase irrisolto. Poteva essere stato chiunque, i
motivi potevano essere legati al denaro oppure no, insomma un caso difficile
che la Serenissima, purtroppo, non riuscirò a risolvere e che rimarrà per
sempre avvolto nel mistero.
Se il lato oscuro di
Venezia non vi inquieta, potete ripercorrere altri misteri in compagnia dello
storico Davide Busato di Venezia Criminale che, saltuariamente, organizza dei
tour sugli omicidi ai tempi della Serenissima.
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