
Il circuito delle case museo di Milano è un percorso formato da quattro case private che
sono state trasformate in musei per ospitare le collezioni dei loro
proprietari, e ne abbiamo già parlato presentando le due case che hanno come
protagonista l'Ottocento, il museo Bagatti Valsecchi e il museo Poldi Pezzoli. Villa Necchi Campiglio e Casa Boschi di Stefano sono le altre due case-museo che fanno parte del circuito.
Oggi voglio presentarvi i due musei del circuito
legati al Novecento; le due strutture sono accomunate non solo dal periodo
storico, ma anche dalla firma dell'architetto che le ha progettate: Piero
Portaluppi, figura importantissima nel panorama milanese, autore tra l’altro
del planetario Hoepli e dell’Arengario e artefice della trasformazione dell’Ospedale
Maggiore in Università Statale. E la firma di questo famosissimo architetto è
un aspetto fondamentale che accomuna e caratterizza le due case, infatti almeno
una delle due è quasi più interessante per i suoi locali che per la collezione
che ospita, nonostante questa sia splendida: sto parlando di Villa Necchi
Campiglio.

La casa delle sorelle Necchi, eredi degli
industriali metallurgici famosi tra le altre cose per le macchine da cucire,
viene costruita agli inizi degli anni Trenta, ed è una testimonianza importante
del tenore di vita e del buon gusto dell'alta borghesia milanese dei tempi:
progettata in puro spirito razionalista da Portaluppi, era dotata di ogni
comfort - come la prima piscina privata della città e il campo da tennis - ed è tuttora di una bellezza abbacinante;
soprattutto il suo giardino è fantastico, e la cosa più incredibile è come esso
formi un tutt'uno con la struttura della casa, dando vita ad un insieme
uniforme e di rara bellezza. Le collezioni che ospita sono equamente divise tra
la pittura, con le opere della Collezione Claudia Gian Ferrari che comprendono
lavori di Balla, Carrà e Boccioni, e le arti decorative, con i mobili, le
ceramiche e le porcellane della Collezione de' Micheli.

Sempre dei primi anni Trenta è Casa Boschi Di
Stefano, creata sempre da Portaluppi per la figlia dei costruttori Di Stefano e
il marito, l'ingegner Boschi. Il palazzo che ospita il loro appartamento-museo
ha un'incredibile struttura ad angolo, mentre gli interni sono pieni di vetrate
e ringhiere nel più puro stile liberty. La collezione copre buona parte della
nostra pittura del Novecento, dal Futurismo all'avanguardia di Manzoni: ci sono
lavori di Ardengo Soffici, Boccioni e Sironi, cui è dedicata una stanza intera,
poi le nature morte di Morandi, opere di De Pisis e de Chirico, fino alla
spazio monografico dedicato a Lucio Fontana.
Per informazioni generali sul circuito delle
case-museo milanesi potete fare riferimento a www.casemuseomilano.it, per
informazioni più dettagliate fate un giro sul sito del FAI per Villa Necchi
Campiglio e su quello della fondazione
omonima per Casa Boschi Di Stefano. È possibile acquistare anche la
Case-Museo card, valida 6 mesi per un ingresso in ogni casa-museo del circuito.
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