
C'è
un detto napoletano che dice "meglio essere cap'alice ca coda 'e
cefaro", letteralmente meglio essere la testa di un'alice che la coda di
un cefalo; ovvero è preferibile distinguersi tra i piccoli pesci piuttosto che essere
persi tra i pesci più grandi. E Cap'Alice è piccola, un piccolo gioiellino con
appena 38 coperti.
Passando
per via Bausan non si puo' non notare questo locale dall'arredo insolito, in
cui le linee di una trattoria moderna si fondono con quelle di un bistrot
provenzale.

Il
sottotitolo sull'insegna "E'nosteriatipicanapoletana" gioca con il
prefisso del vino e con con la a privativa alla napoletana e incuriosisce ancora di più.
Varcata
la soglia non si può non apprezzare al di là del bancone le numerose bottiglie
da intenditore.
La
cucina ha un'impronta tipica del territorio, di qualità, e con
un'interpretazione alternativa e innovativa. Il piatto forte sono le candele
spezzate alla genovese, dal gusto verace dovuto a tantissime ore di cottura
della carne proveniente dagli allevamenti del Sannio, della cipolla
"ramata di Montono" Presidio Slow Food e del pomodoro San Marzano
D.o.p. Agrigenus.
Anche
la "espressione di pasta e patate" merita di essere assaggiata:
paccheri ripieni di ricotta e provola adagiati su una vellutata di pancetta
croccante, un piatto ricercato e raffinato.

Spicca
tra i secondi di carne il maialino nero casertano croccante con chutney di uva
e pera, e verza saltata; tra quelli di pesce il capocollo ai ferri in salsa di
pistacchi.
Sfizioso
il fish 'n' chips partenopeo: baccalà, sgombro e calamari in pastella serviti
insieme al gateaux di patate.

Per
concludere? Dei dolci buonissimi tra cui biancomangiare con cuore di crema inglese al
caffè e budino di pere alla sambuca.
Capalice,
via G.Bausan 28 m
Tel:
08119168992
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