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Fine Expo 2015: tiriamo le somme
Manca ormai meno di un mese alla fine di Expo e, dopo un inizio rallentato, ora tutto funziona ed é visitatissimo. Notizia degli ultimi giorni, il record di visite di sabato 12 settembre che si aggirava intorno al 240.000 visitatori in un giorno.
Si sono create lunghe le code e qualche inconveniente, ma ognuno dei visitatori arricchisce, soddisfatto dell'esperienza, il mito di alcuni padiglioni.
E chiunque sia già stato ad Expo vi consiglierà sicuramente di visitare Palazzo Italia con la sua sala degli specchi, il Giappone con il suo ristorante del futuro (nonostante i tempi d'attesa biblici!), il Kazakistan con il cinema in 3D e gli Emirati Arabi con le architetture piene di fascino.
Ma noi pensiamo che oltre ai big ci sia di più.
Non lasciatevi sfuggire una visita al Padiglione dell'Angola, del Marocco o quello del Kuwait. Sono quelli a nostro avviso più significativi se si pensa al tema "Nutrire il pianeta, energia per la vita". Le forti donne angolane che portano avanti una nazione, gli odori e i sapori marocchini che vanno preservati e l'idea del Kuwait di desalinizzare l'acqua e utilizzarla, sempre più spesso, per l'alimentazione umana.
I cluster
Ma la vera rivelazione di questa Esposizione Universale sono i cluster, ovvero raggruppamenti, tematici, di paesi che non hanno potuto costruirsi un padiglione autonomo, ma che avevano qualcosa da dire.
I meglio riusciti, per intenti e architetture, sono sicuramente quelli del caffé, cereali e zone aride.
Il cluster del Caffé racconta passato, presente e futuro della profumata bevanda: si parte dal chicco, si segue tutto il percorso produttivo fino ad arrivare alla tazzina: la vostra.
Ogni paese poi aggiunge, in una trama comune, le storie e le tradizioni locali.
Infine è possibile, tramite Illy, partecipare a tour guidati, e assaggiare, anzi degustare, le miscele esclusive di tutti gli Stati ospiti.
Il cluster dei Cereali e Tuberi mostra la filiera produttiva che sta dietro questi importantissimi frutti della terra. Ogni stato accompagna il visitatore in un insieme di colori, superfici, profumi e suggestioni che rimandano alla loro coltivazione.
Ma la vera attrazione di questo cluster è il croccoburger, l'hamburger di carne di coccodrillo cucinato dallo Zimbabwe che, con un permesso speciale, può fa conoscere questa prelibatezza anche al mondo occidentale. Impossibile non assaggiarlo, accompagnato da un bicchiere di succo di baobab.
Il cluster delle Zone Aride, un'oasi di pace all'interno della frenesia di Expo, si mostra come una tempesta di sabbia nella quale i padiglioni prendono sembianze di pietre che, come la grotta di Aladino, si aprono mostrando meraviglie.
All’estremità del cluster si trova poi il mercato, dove è possibile acquistare e gustare i frutti che incredibilmente queste terre riescono a produrre.
In ogni padiglione é possibile assaggiare, a prezzi contenuti, le prelibatezze locali. Non perdete il cibo dell'Eritrea e la possibilità di mangiare con le mani senza sembrare maleducati.
Musica, mostre ed eventi nell'ultimo mese
Queste ultime settimane, con la fine dello spettacolo "Alla vita" del Cirque du Soleil, ospiteranno presso l'open theatre grandi star musicali italiane che si esibiranno gratuitamente in serate dedicate alla musica.
Riccardo Bennato, Elisa, Emis Killa e altri ancora renderanno onore anche all'eccellenza italiana nel campo del canto e dell'arte.
Sì, perché anche l'arte italiana é presente ad Expo con due mostre.
La prima dedicata ai trasporti dall'antichità ad oggi, promossa da Ferrovie dello stato, che presenta manufatti archeologici di grande valore.
La seconda, curata da Vittorio Sgarbi, ed ospitata nella zona di Eataly, espone la biodiversità della pittura e della scultura italiana.
Da non perdere poi i National Day e gli eventi organizzati dai singoli paesi, che per un giorno festeggiano insieme a tutti i visitatori con show cooking o spettacoli la loro presenza ad Expo.
Un esempio?
Il 4 e 5 ottobre si è svolta una performance coreografica dal titolo "Feed your soul .. In Romania" nata dalla collaborazione tra la commissione del Ministero della cultura Rumeno e l'organizzazione italiana Eventi_Danza.
Insomma, per i ritardatari c'è ancora tanto da vedere: e se quel che vi ferma è il prezzo del biglietto di ingresso, Groupon e Zenais mettono a disposizione un coupon imperdibile per pagare la metà - e soprattutto saltare le file chilometriche all'ingresso!
Che ne sarà dei padiglioni dopo la fine di Expo?
Allo scoccare del 1 novembre cosa accadrà?
I Paesi partecipanti stanno decidendo in questi giorni cosa fare del proprio padiglione.
Alcuni verranno smantellati, altri riportati a casa e altri verranno lasciati a Milano; altri ancora, infine, verranno dati in beneficenza.
I padiglioni degli Emirati Arabi, della Svizzera, dell’Azerbaijan, del Bahrein, dell’Angola, della Repubblica Ceca e dell’Ungheria, ad esempio, saranno convertiti, nei Paesi d'origine, in musei, poli multifunzionali e zone d'attrazione.
Israele, Spagna e Kazakistan invece pensano di donare le loro strutture alla città di Milano.
Coca Cola ha già pensato di riconvertire il proprio padiglione in un campo da basket, mentre il Principato di Monaco trasformerà il proprio edificio in un centro di accoglienza in Burkina Faso.
Molte discussioni, invece, si stanno svolgendo sulle future destinazioni del Padiglione Zero, l'Albero della Vita e Palazzo Italia.
L'idea é quella di poterli lasciare aperti e visitabili anche nei prossimi mesi, almeno fino alla fine del 2015.
Staremo a vedere cosa accadrà ed intanto pensiamo alla prossima visita ad Expo. Sperando che non sia l'ultima.