
Avete mai sognato di vivere in
una Reggia? Oggi visiteremo il Palazzo
Reale, una delle quattro residenze usate dalla casa reale dei Borbone di
Napoli durante il Regno delle Due Sicilie.
Fu fondato nel 1600 dal vicerè
Fernando di Castro conte di Lemos. Abitato dai vicerè spagnoli e austriaci,
divenne nel 1734 sede del Regno di Napoli con la creazione del regno autonomo
da parte di Carlo di Borbone, e fu residenza reale e centro del potere
borbonico fino al 1860. Con l’Unità d’Italia, divenne sede periferica del Regno
unificato, abitato alla corte dei Savoia fino al 1946. Qui nacque Vittorio
Emanuele III, principe di Napoli. Ceduto con gli altri Palazzi Reali Italiani
al Demanio dello Stato nel 1919, parte del palazzo fu destinato ad ospitare la
Biblioteca Nazionale di Napoli. Le sale dell’Appartamento Storico al piano
nobile, invece, sono aperte al pubblico e trasformate in un vero e proprio
museo. Ben trenta sale conservano ancora oggi l’arredo
e le decorazioni delle famiglie reali qui succedutesi, tra
cui il Teatro di Corte, la Sala degli Ambasciatori, la Sala del Trono, la Sala d’Ercole
e la Cappella Reale.

La visita ha inizio percorrendo lo straordinario Scalone d’Onore, ornato, nella parte
inferiore, da marmi bianchi e rosati; il soffitto è invece caratterizzato da stucchi
dei fratelli Beccalli, con stemmi del Regno delle Due Sicilie, tra cui la
Trinacria e il Cavallino rampante; al centro è posizionato lo stemma dei
Savoia. A reggere il “peso” di tanta bellezza quattro statue in gesso: la
Fortezza di Antonio Calì, la Giustizia di Gennaro Calì, la Clemenza di Tito
Angelini, la Prudenza di Tommaso Solari.
Dallo Scalone si accede all’Ambulacro, detto anche Galleria. Da qui si dipartono quattro
lunghi corridoi sui quali si aprono le stanze dell’Appartamento Storico.
Raggiungiamo così il Teatro di Corte
che conserva ancora le preziose statue in cartapesta e gesso ritraenti il Dio
Apollo, Minerva, Mercurio e le nove muse. Sono posizionate in alto quasi a proteggere
il pubblico che qui si recava per assistere agli spettacoli di corte.
Ci addentriamo ora nella prima delle tre anticamere del
palazzo. Nella sala II, denominata
Anticamera di Sua Maestà, si riuniva il seguito delle delegazioni
diplomatiche ricevute nella Sala del Trono. Vi basterà volgere lo sguardo al
soffitto per perdervi nei meravigliosi affreschi raffiguranti Il Genio Reale e le virtù del Re e della
Regina. Le porte sono dipinte a tempera su fondo d’oro, i mobili in stile
neo-barocco, mentre alle pareti vi sono due arazzi della fabbrica Gobelins,
dedicati alla celebrazione del Re Sole.

La Seconda Anticamera
celebra i Fasti di Alfonso d’Aragona,
re di Napoli alla fine del Quattrocento. Qui sono custoditi orologi,
candelabri, vasi di porcellana cinese del XIX secolo con scritte beneauguranti.
Un dono dello zar Nicola I a Ferdinando II di Borbone.
La Terza Anticamera
ritrae sul soffitto Minerva che incorona
la Fedeltà, databile al 1818. Tre anticamere che ci conducono finalmente
alla Sala del Trono, luogo in cui il
Re riceveva i suoi ospiti. La sala è allestita con ritratti, lungo le pareti,
di personaggi di corte realmente esistiti. Sul soffitto, invece, vi sono
personificazioni delle quattordici province del Regno delle Due Sicilie nel
1818, con gigli araldici. E poi al centro il grande baldacchino di velluto e
galloni dorati, con un’aquila che aleggia sul trono.
Dalla Sala del Trono al Salone
degli Ambasciatori, che conserva uno degli affreschi più antichi del
Palazzo: i Fasti della Casa di Spagna e
vari episodi della vita di Ferrante d’Aragona.

La Sala di Maria
Cristina, prima moglie di Ferdinando II, è da identificare con la stanza in
cui il Re si vestiva. Proprio accanto è situato l’Oratorio privato della sovrana, abbellito con cinque tele sulla
Natività, provenienti dalla Cappella Reale di Capodimonte. Dietro l’altare è
posto il sarcofago in rame argentato di Maria Cristina, morta dando alla luce
il futuro re Francesco II.
La Sala del Gran
Capitano rappresenta una delle testimonianze più preziose rimaste della
primitiva decorazione seicentesca del palazzo con arazzi, consoles e divani di
intagliatori napoletani.
Tra affreschi e dipinti
giungiamo all’ultima sala, la Cappella
Reale costruita in onore della Madonna Assunta. Qui venivano celebrate le
funzioni religiose del Palazzo.
Informazioni utili:
Il Palazzo Reale è aperto tutti
i giorni dalle 9 alle 20 (la biglietteria chiude alle ore 19); il venerdì dalle
9 alle 22 (la biglietteria chiude alle ore 21). Chiuso il
mercoledì, a Natale, Capodanno, 1 Maggio, Ferragosto, salvo aperture
straordinarie.
Il
costo del biglietto è di 4€ per i visitatori con età
superiore ai 24 anni; 3€ per i cittadini
europei di età compresa tra 18-24 anni muniti di documento; gratuito la prima
domenica di ogni mese in occasione della #domenicalmuseo.
Palazzo Reale di Napoli
Piazza Plebiscito, 1
Tel: 0815808111
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