
Come promesso, proseguo a raccontare la cucina etnica di Roma, con una particolare predilezione (si sarà compreso) per l’Oriente.
Questa volta vi porto in un ristorante di livello, per sfatare il teorema (per molti versi corretto negli ultimi anni, visto il proliferare di versioni discutibili) che il fusion sia una mezza fregatura. Il terreno è insidioso, lo ammetto, ma c’è un solo modo per ritrovare l’originaria filosofia fusion. Ed è propriamente quella di “presentarsi” sinceramente. Esprimendo la propria anima multipla.
Alla scoperta di Somo, dove l'anima fusion incontra l'eleganza
Somo, ai piedi del Gianicolo, nei confini di Trastevere verso la Gianicolense, fa esattamente questo. Non finge. Non si maschera. La sua filosofia mostra eleganza e stile, decisamente internazionali. Lo capisci immediatamente entrando nei locali. Curati nei dettagli, tra design e modernità, nel progetto concepito e realizzato dall’architetto spagnolo Elena Piulats.

Il locale è composto da tre ambienti, sul medesimo piano, che propongono diverse atmosfere ottenute da giochi di luci ed ombre fra gli arredi.
Certo, l’occhio prospettico è studiato puntando con attenzione ad Est, verso Oriente ed Asia. E la seduzione culinaria si basa soprattutto sulla cucina giapponese, che non a caso possiede un menù tutto suo, Japanese, concentrato nell’elaborazione dei sapori della gastronomia nipponica.

Comunque noi abbiamo volutamente optato per un mix dei due menù (l’altro è appunto Fusion Cuisine), decidendo anche di mangiare fuori, data la stagione, sebbene in questo modo si sacrifichino scenografia ed atmosfera degli interni. Il dehor sul marciapiedi non ha nulla di sofisticato.
“Fusion” esprime dunque in questo posto la fusione della cucina orientale con la cucina mediterranea. Composto prevalentemente da pesce accompagnato da combinazioni e decorazioni di verdure.
Oltre al sushi, quindi, ecco un’insalata di soft shell crabs con papaya agli arachidi, poi un riso saltato con verdure e gamberi al profumo di erbe thai e cocco ed un delizioso riso e cereali assortiti al vapore, con cubi di salmone in agrodolce.
Come vedete è presente anche il filetto di manzo KOBE che forse gode ormai di troppa domanda sul mercato per conservare quella necessità di assaggio unico, che ti muoveva anche in viaggio.
Da segnalare inoltre sono i wok, i noodle freddi ed i dessert al sesamo, cannella e tè verde. Questi ultimi (il gelato) è una mia passione quasi superiore al pistacchio. Per cui non ho potuto resistere. Ottimo.

Chiudo sull’unica polemica che sollevano in molti in questo ideale regno fusion: il conto. Ebbene sì, probabilmente è troppo caro per l’offerta. Forse la carta dei vini non ti permette di smarcarti come potrebbe altrove. Tuttavia io resto sempre dell’idea che un servizio all’altezza ed una tale qualità di sapori non meritino questue da indigestione..
A me piace sempre moltissimo.
Somo
Via G. Mameli 5 - Trastevere - orari 20:00 - 23:00
Tel: 06-5882060 | Mobile 348-5191710
Email: info@somorestaurant.com
