
Un arco, un vicolo nascosto, profumo di mare se a dominare è la grigliata di pesce o di terra se ad avere la meglio è il ragù, quello ‘consumato’ da ore di cottura. A due passi dalla Cattedrale e da uno dei migliori take away di panzerotti della città vecchia (ne ho parlato
qui), in un palazzo che in epoca medievale fungeva da dimora dell'Ambasciatore della Serenissima Repubblica Veneziana, si trova
Le Arpie. Un nome preso in prestito dalla mitologia greca, in particolare della storia di Giasone e degli Argonauti e dall’incontro di questi ultimi con Fineo, reso cieco dagli dei e perseguitato da due Arpie che gli impedivano di mangiare ghermendo il cibo dalla sua tavola.
Più che un
ristorante la definirei
una tipica osteria barese: intima (all'interno non si raggiungono i 30 coperti), con un piccolo bancone traboccante di vini e amari locali, pareti tappezzate da locandine di vecchi film e tavoli in legno. Nella maggior parte dei casi ad attendervi non ci sarà il padrone di casa, Vincenzo Vigilante, bensì Piero, l'emblema della figura dell'oste: vera anima barese, re dell'accoglienza, dispensatore di consigli, insomma, una garanzia. Dietro le quinte
Mozammal Hossan, barese d'azione e forse, come dimostra la sua mano in cucina, barese nel sangue; riuscire a strappare la frase
“queste orecchiette con le rape sono identiche a quelle di mia madre” è impresa da pochi, e lui, ad onor del merito, ci è riuscito.

Citando proprio Piero, il “Festival dei sapori” ha inizio con un antipasto che unisce passato e presente sul filo della tradizione: dalle immancabili bruschette al carpaccio di zucchine, dalla parmigiana al flan di formaggio. E poi ancora, carpacci di pesce, terrine, taglieri tipici e alla barese (i prezzi partono da € 5,00 della grigliata di verdure e arrivano a € 12,00 dei taglieri).
La prova del nove arriva con i primi. Partiamo dalle orecchiette, quelle a km meno 0 fatte in casa dalla dirimpettaia, la signora Maria: piccole, freschissime, perfette sia con le rape che con il classico ragù di braciole. La tradizione prosegue con la ‘tiella' di riso patate e cozze, cavatelli con frutti di mare o con pomodori e cacioricotta, tagliolini agli scampi, spaghetti alla San Giuanidde e strozzapreti alla mediterranea (tra € 7,00 e € 8,00).

I secondi. Dalle braciole al ragù alla tagliata, dalla salsiccia di Norcia al filetto di manzo su riduzione di primitivo (da € 7,00 a € 20,00); per il pesce (fornito da una delle migliori pescherie di Torre a Mare) la scelta parte da orata e branzino alla brace o al sale e arriva alla grigliata mista o al trancio di pesce spada (da € 4,00 all'etto per i primi a € 15,00 della grigliata). Ad accompagnare il tutto una piccola carta dei vini con circa 30 etichette prevalentemente pugliesi. Che sia a pranzo o a cena, impossibile non concludere questo festival dei sapori con i dolci della casa (consiglio i baresissimi sporcamuss) e un amaro locale.
Se amate i menù turistici anche se turisti non siete, ecco quello de Le Arpie: bruschetta, cavatelli caserecci alla rucola, salsiccia di vitello alla brace o capocollo di maiale, patate al forno o insalata, frutta fresca di stagione, dolce del giorno, vino o acqua, rosolio (€ 20,00).
A chi lo consiglio? Sicuramente ai ‘romantici', e non parlo solo di coppie nel senso lato del termine; il centro storico, che sia nel silenzio dell'ora di pranzo o nella suggestione dei vicoli illuminati di sera, regala sempre quella antica poesia adatta agli amanti del bello.
Osteria Le Arpie
Vico Arco del Carmine 1/3
Telefono: 0805217988
Aperto a pranzo e cena
Giorno di chiusura: mercoledì