Passeggiate su chilometri e chilometri di spiaggia dorata, luci e colori della Riviera Adriatica e movida e divertimento per tutta la notte. È lo scenario che si disegna nella mente quando si pensa al profumo dell’estate e all’allegria lenta e piacevole delle giornate al mare. Diario di viaggio A Rimini tutti, dai più grandi ai più piccini, possono trovare la loro dimensione di relax e divertimento. Rimini non è simbolo solo di movida e locali di tendenza; qui è possibile anche scoprire i gioielli artistici del centro storico, come la Domus del Chirurgo, il Tempio Malatestiano e gli scorci suggestivi lungo la darsena.  Meritano una visita anche i parchi tematici vicinissimi alla città come il Delfinario, l’Italia in Miniatura e Fiabilandia, un luogo da sogno per il divertimento dei più piccoli.   Ore rilassanti sul lungomare, da alternare a tuffi e sport, aperitivi sui lounge bar in spiaggia e itinerari suggestivi da scorrere in bicicletta. Visitate Torre Pedrera, la frazione più settentrionale di Rimini, un piccolo borgo nel cuore della Riviera Romagnola, perfetto per riscoprire il piacere di sole e relax e percorrere i luoghi più suggestivi di quest’angolo di Adriatico. Il suo nome risale all’epoca di dominazione pontificia, in cui venne costruita una torre seicentesca di difesa, posta appunto sulle rive del fiume Pedrera. Oggi la città, allungata sul mare, è il luogo perfetto per il divertimento e per il piacere di una vacanza in spiaggia, grazie ai coloratissimi lidi, negozi e boutique del centro e alle diverse manifestazioni estive che animano il lungomare. Hotel Magriv 3 L’Hotel Magriv è uno splendido albergo a due passi dalla spiaggia di Bellariva di Rimini. La struttura è studiata per le famiglie, grazie all’atmosfera accogliente e confortevole che rende il soggiorno rilassato e piacevole. Naturalmente non si può trascurare il divertimento e la posizione strategica dell’hotel che rende accessibili tutti i servizi, dai parchi divertimento ai locali più gettonati della riviera.   Letteralmente buona Apprezzata con ogni sorta di condimento, è lei la regina della riviera e di tutte le pause pranzo che si rispettino la piadina. Fu Giovanni Pascoli a dare dignità culturale alla “piada”, un cibo povero diffuso tra i ceti meno abbienti. In varie sue opere Pascoli parla del “pane di Enea” e del “pane rude di Roma”, legando l’origine della “piada” alla latina “mensa”, rinvenendola nel settimo canto dell’Eneide. Le dedica addirittura un poemetto, manco a dirlo “La Piada”, pubblicato su “Vita Internazionale” nel 1900.