In sintesi
Regia: Gabriele Carbotti Di: Enrica Quaranta Con: Vito Buchicchio, Alessandra Cosimato, Fernando Gatta, Luca Paniconi, Cristiano Priori, Enrica Quaranta, Corrado Scalia, Elena Stabile Spettacolo patrocinato dall’Associazione “Garibaldini per l’Italia” e dall’Associazione “Ultimi” di Don Aniello Manganiello Una finestra sull’attualità delle mafie che ancora oggi condizionano pesantemente la crescita e il progresso del nostro Paese Spunto di riflessione sulla formazione del Popolo italiano
A proposito di questa offerta
L’incontro/scontro tra nord, centro e sud Italia vive soprattutto in una contrapposizione da una parte la passione per la storia e la cultura della protagonista a volte un po’retorica, ma sempre genuina e dall’altra parte la provincialità degli altri personaggi… Ma il dualismo Cultura\Provincia non si risolve a favore di nessuna delle due, perché nessuna delle due risulterà alla fine innocente, sotto la lente d’ingrandimento della nostra ironica macchina da presa. Il nome sbagliato Pizzica Pistola Enrica Quaranta, con questo ultimo lavoro, regala al pubblico una commedia che demistifichi il mito della mafia e della Sacra Corona Unita, puntando il dito sugli aspetti e sui luoghi comuni e ridicolizzando alcune delle sue dinamiche. Il lavoro nasce con l’appoggio delle Associazione per la legalità “Ultimi” voluta da Don Aniello Manganiello, l’ex parroco di Scampia in prima linea nella lotta contro la criminalità organizzata e “Garibaldini per l’Italia” nello spirito degli ideali di libertà, uguaglianza, fratellanza e giustizia sociali, legate a Giuseppe Mazzini e Giuseppe Garibaldi. La trama Sul set di un film si racconta la classica storia d’amore tra due giovani di diverso ceto sociale Enrica è una diciottenne romana ricca e borghese, Giorgio è un fascinoso spacciatore pugliese, detto l’Innominato perché affiliato alla Sacra Corona Unita. Questo set è composto da attori assolutamente improbabili, con una regista\protagonista che reinterpreta se stessa adolescente e personaggi da commedia una cugina provinciale e felicemente ignorante, un “fricchettone” lombardo accompagnato da una bellissima gatta morta e una serie di simpatici personaggi salentini doc che incontrano\scontrano la loro disarmante superficialità con la drammatica realtà della mai risolta questione meridionale.