Dai nostri Editor
Una “trattoria moderna” di nome e di fatto. La seconda casa di Claudio Sadler è un luogo indubbiamente raffinato, come si addice alla fama di uno chef pluristellato, ma allo stesso tempo informale, teatro di un intrigante mix fra alta cucina e prezzi accessibili.
L’ambiente si caratterizza per un’eleganza sobria, senza sfarzo. Nell’unica sala piuttosto lunga e luminosa, scandita da un lato da dieci tavoli per due persone e dall’altro da qualche tavolo a più posti, regna un’atmosfera briosa ma tranquilla, che si tiene lontana dalla magniloquenza di certi ristoranti d’alta fascia grazie agli arredi minimal, con linee semplici e colori neutri.
Un team tanto giovane quanto professionale gestisce la formula variegata del locale, dove anche all’ora di pranzo è possibile fare una sosta veloce ma sempre chic, appunto: ci si può accomodare per un tagliere con un bicchiere di buon vino oppure per un pasto completo, ma anche solo per un primo, un crudo o, accontentando proprio tutte le esigenze, per una specialità vegetariana. La cucina segue fedelmente i dettami dello chef, elaborando in abbinamenti sorprendenti ingredienti ricercati ma attenti alla stagionalità. Oltre ai grandi classici della tradizione italiana, ci si sbizzarrisce tra un trancio di foie gras con granella di pistacchio, mostarda di zucca e pane all’uvetta tostato e un più semplice pane con burro e alici del Cantabrico. Ricca e non banale la bella carta dei vini. Come alla fine di ogni spettacolo che si rispetti, in chiusura di serata capita che lo chef sfili in sala a raccogliere gli applausi del pubblico: perché la capacità di apprezzare l’eccellenza è universale, sia che si indossi un doppiopetto sia un paio di jeans.