In sintesi
Serate stupende all’insegna della buona musica al Roma Jazz Festival, per gli appassionati del genere
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- Vijay Iyer Sextet - Far From Over - 23 luglio ore 21 a 19 € invece di 28 €
- Dee Dee Bridgewater - Mmemphis… Yes, I’m Ready - 24 luglio ore 21 a 19 € invece di 28 €
- Tanotrio feat. George Garzone & Leo Genovese - 25 luglio ore 21 a 14 € invece di 20 €
- Steve Coleman and Five Elements - 27 luglio ore 21 a 17 € invece di 25 €
- Big Fat Band - Tempi Moderni di Charlie Chaplin - 29 luglio ore 21 a 10 € invece di 15 €
- Cinema Italia - Omaggio al Grande Cinema Italiano - 30 luglio ore 21 a 10 € invece di 15 €
- Lizz Wright - Grace - 2 agosto ore 21 a 19 € invece di 28 €
- Chansons - 3 agosto ore 21 a 10 € invece di 15 €
- Piji Siciliani - 4 agosto ore 21 a 10 € invece di 15 €
- Swing Valley Band - 5 agosto ore 21 a 10 € invece di 15 €
Vijay Iyer Sextet - Far From Over
Il compositore e pianista candidato al Grammy Vijay Iyer è stato descritto da Pitchfork come “uno dei pianisti più interessanti e vitali del jazz di oggi”, oltre a essere nominato Artista dell’Anno da DownBeat per ben tre volte: nel 2012, nel 2015 e nel 2016. Il suo progetto in sestetto, con il quale ha dato alle stampe Far From Over (ECM, 2017), è l’ennesima prova dello straripante talento di questo pianista, qui insieme a un ensemble di improvvisatori virtuosi. La ritmica è affidata ai partner di sempre Stephan Crump e Tyshawn Sorey, mentre ai fiati figurano Graham Haynes, Steve Lehman e Mark Shim: un’autentica all-star band che riesce, facendo perno sul lirismo di Yver, a costruire una musica percorsa da una sottile inquietudine, a tratti non priva di una sua muscolarità, che però non perde mai la sua natura solenne e a tratti ieratica.
Dee Dee Bridgewater - Mmemphis… Yes, I’m Ready
Considerata da più parti una delle ultime dive del jazz internazionale, Dee Dee Bridgewater è un’instancabile esploratrice della musica nera. L’artista, con alle spalle una carriera iniziata nei primi anni Settanta, è stata premiata tre volte con il Grammy Award: due volte per l’acclamatissimo tributo a Ella Fitzgerald (Dear Ella) e nel 2011 per l’album dedicato a Billie Holiday (To Billie With Love From Dee Dee). Dotata di un timbro vocale caldo e avvolgente, la cantante statunitense con il progetto “Memphis… Yes, I’m Ready” rende omaggio alla città che nel 1950 l’ha vista nascere fondendo con inusitata maestria soul, blues e r’n’b. Bridgewater con quest’ultima interpretazione rende omaggio ai maestri della musica afroamericana come Al Green, Otis Redding e B.B. King, spogliandosi di quei virtuosismi in cui pure eccelle per arrivare al cuore di una musica che è ormai patrimonio universale. Se, infatti, da un lato le interpretazioni di Bridgewater ricalcano i brani originali per restituire loro nuova linfa, dall’altro la cantante di Memphis infonde a ogni cover la sua personale visione della musica e dell’arte, regalando l’ennesima, intensa prova di una carriera memorabile.
Tanotrio feat. George Garzone & Leo Genovese
I TanoTrio sono una formazione nata nell’autunno del 2016 a Boston (USA), composta da Daniele Germani al sax alto, Stefano Battaglia al contrabbasso e Juan Chiavassa alla batteria. Autori di un jazz dalla forte influenza melodica, la loro musica è caratterizzata da chiare contaminazioni con il free e la musica classica contemporanea di tradizione europea e statunitense. Il repertorio presenta brani originali e rivisitazioni di standard della tradizione jazzistica americana che spaziano da John Coltrane, Wayne Shorter fino a Ornette Coleman. Al Roma Jazz Festival, il TanoTrio si esibirà insieme a due musicisti straordinari: George Garzone al sax tenore e Leo Genovese al piano. Garzone, di origini calabresi ma nato e cresciuto a Boston, è ritenuto uno dei sassofonisti migliori al mondo. Diplomatosi al Berklee College of Music, Garzone ha peraltro elaborato un sistema improvvisativo denominato “approccio triadico cromatico”, avendo come propri studenti – tra gli altri – Joshua Redman, Branford Marsalis e Mark Turner. Da qui ha inanellato una serie di collaborazioni prestigiose tra le quali spiccano quelle con Kenny Barron, Harvie S, Danny Gottlieb, John Patitucci, Bill Stewart, Joe Lovano, Gary Peacock, Cecil McBee, Dave Holland e tanti altri. Leo Genovese, pianista argentino classe 1979, è un musicista raffinato considerato una delle rivelazioni del jazz degli ultimi anni. L’artista, tra le altre cose, è anche un sassofonista oltre che arrangiatore per la contrabbassista e cantante Esperanza Spalding. Genovese ha già pubblicato tre album a suo nome: Haikus II, Unlocked e il più recente Seeds, nei quali ha affinato un pianismo sofisticato e ipnotico.
Steve Coleman and Five Elements
- Steve Coleman: sax alto
- Kokay: voce
- Jonathan Finlayson: tromba
- Anthony Tidd: basso elettrico
- Sean Rickman: batteria
Protagonista indiscusso del jazz contemporaneo, Steve Coleman è un sassofonista cui le etichette stanno strette. Capace di mescolare il jazz con l’hip-hop e i ritmi del funk, Coleman ha saputo apprendere la lezione dei grandi maestri come John Coltrane, Charlie Parker, Duke Elllington e Charles Mingus e sviluppare uno stile personalissimo nel quale si fonde un’inarrestabile vena swing. In quello che è un continuo dialogo tra il jazz e la world music, Coleman è riuscito a creare uno stile riconoscibile, nel quale confluiscono le tradizioni africane, asiatiche e cubane, scegliendo sempre di circondarsi di musicisti che potessero apportare la loro impronta personale ai diversi progetti. Leader di numerose formazioni, Coleman dal 1981 ha portato avanti, con i Five Elements, un complesso lavoro di sperimentazione e ricerca nel quale si sono stratificate e hanno convissuto esperienze eterogenee. Un ensemble volutamente fluido e in continuo cambiamento che è per Coleman anche un laboratorio di idee, nel quale hanno sempre trovato spazio le anime dei diversi musicisti che, nel corso degli anni, vi si sono avvicendati.
Big Fat Band - Tempi Moderni di Charlie Chaplin
- Massimo Pirone: composizioni, irettore e trombone
- Mario Caporilli, Matteo Gentile, Paolo Federici: trombe
- Palmiro Delbrocco: trombone
- Gabriele Colarossi, Giorgio Guarini, Stefano Angeloni, Andrea Tardioli, Adriano Piva: sassofoni
- Fausto Coppa: tuba
- Emanuele Croma Rizzo: piano
- Francesco Sacchetti: chitarra
- Daniele Sambrotta: batteria
- Marco Piersanti: contrabbasso
- Vicky Pellegrino, Linda Longo, Milena Cordeschi, Francesco Sofia: voci
- Special guest Gege’ Munari: batteria
La Big Fat Band si è affermata, negli anni, come il gruppo che più di ogni altro, in Italia, ha saputo riportare in auge il jazz degli anni Trenta, con le sue intramontabili atmosfere swing provenienti dal più classico songbook americano. Guidata dal trombonista e bassotubista Massimo Pirone, la Big Fat Band vanta ben 18 musicisti e cantanti e nasce dalla passione di Pirone per le big band e per Frank Sinatra e le sue incisioni con grandi orchestre. Il progetto ripropone, con arrangiamenti originali, la sonorizzazione dell’immortale film di Charlie Chaplin, datato 1936 ma ancora drammaticamente attuale, Tempi Moderni. La sonorizzazione di questo classico del cinema muto è un’occasione unica per rivedere sul grande schermo l’indimenticabile pellicola, a 82 anni dalla sua prima apparizione, con l’accompagnamento di una grande orchestra come quella di Massimo Pirrone, che delle atmosfere di quel periodo storico ha saputo interpretare lo spirito con acume e originalità. Massimo Pirone dopo essersi diplomato al conservatorio Piccinni di Bari inizia la sua attività musicale suonando in televisione per le maggiori trasmissioni sui canali Rai e Mediaset. In campo teatrale lavora da oltre 20 anni con Gigi Proietti per tutte le tournee teatrali ed apparizioni TV. In studio ha registrato, a partire dal 1987, con Ennio Morricone, Luis Enríquez Bacalov e Nicola Piovani.
Cinema Italia - Omaggio al Grande Cinema Italiano
- Rosario Giuliani: sax
- Luciano Biondini: fisarmonica
- Enzo Pietropaoli: contrabbasso
- Michele Rabbia: batteria, percussioni, elettronica
Omaggio al grande cinema italiano e alle sue indimenticabili colonne sonore, Cinema Italia è il progetto di Rosario Giuliani, Luciano Biondini, Enzo Pietropaoli e Michele Rabbia. L’obiettivo è quello di celebrare temi resi immortali da compositori quali Nino Rota ed Ennio Morricone per film che sono ormai entrati nell’immaginario collettivo, quali Otto e mezzo, C’era una volta in America e Nuovo Cinema Paradiso. Il progetto parte da un assunto molto semplice, e cioè che la musica, spesso, è uno strumento drammaturgico a sé, capace di narrare storie, creare paesaggi, raccontare emozioni. L’importanza della colonna sonora, a volte, trascende quella delle immagini e delle storie e spesso i grandi registi costruiscono intorno ad essa la struttura dei propri capolavori. E i temi scelti per questo concerto ne sono la fulgida testimonianza. Quello di Cinema Italia, però, vuole anche essere un punto di vista musicale contemporaneo che, senza tradire mai le melodie originali, conferisce ai brani proposti una nuova vita. Accanto ai temi di compositori iconici, verranno presentati due originali firmati da Rosario Giuliani e Luciano Biondini (Bianco e Nero e What Is There What Is Not) che dimostrano ancora una volta la forza narrativa di questi due grandi artisti.
Lizz Wright - Grace
- Lizz Wright: voce
- Bobby Sparks: tastiere
- Nicholas D’amato: basso
- Brannen Temple: batteria
- Martin Kolarides: chitarra
Lizz Wright, giovane cantante di una piccola città della Georgia. Voce, profonda, potente, mai virtuosa. Ha iniziato a cantare musica gospel e a suonare il pianoforte in chiesa, per poi interessarsi alla musica jazz e al blues. Nel 2000 entra a far parte del quartetto Gospel di Atlanta e nel 2002 firma il suo primo contratto discografico con la Verve Records. Il suo primo album Salt del 2003 raggiunse il secondo posto nella classifica Billboard Top Contemporary Jazz del 2004. Il disco, Dreaming Wide Awake, pubblicato nel 2005 si aggiudica il primo posto della classifica Top Contemporary Jazz del 2005 e 2006. Nel 2008, con il suo terzo album, The Orchard, Lizz Wright fa un altro passo significativo: supera i confini tra generi diversi, offrendo una dinamica senza pari e marcando il suo inconfondibile stile personale. Negli anni a seguire ha continuato a salire in cima alle classifiche nel 2016 è nella playlist estiva dell’ex presidente Barack Obama. Lizz Wright con il produttore americano Joe Henry ha pubblicato il suo ultimo album Grace dove si respira gospel, soul, jazz, rhythm and blues. Le canzoni di Grace sono quasi tutte cover di autori, i più diversi da Nina Simone, a Bob Dylan, Ray Charles, Sister Rosetta Tharpe.
Chansons!
- Fabio Zeppetella: chitarra
- Emmanuel Bex: organo e voce
- Geraldine Laurent: sax alto
- Amedeo Ariano: batteria
Quello tra Italia e Francia è un rapporto di reciproca influenza, l’incontro tra due culture e tradizioni musicali diverse ma in costante e continuo dialogo. Da questa idea nasce Chansons!, il progetto di Fabio Zeppetella che con il suo quartetto – che schiera due musicisti italiani e due francesi – dà forma a un racconto in cui queste due anime musicali e culturali si fondono. Con Emmanuel Bex all’organo e voce, Geraldine Laurent al sax alto, Roberto Gatto alla batteria e Fabio Zeppetella alla chitarra, il quartetto interpreta undici brani che fanno parte della tradizione cantautorale di questi due Paesi. Si va dalle canzoni senza tempo di Bruno Martino a quelle di Leo Ferrè, dalle poesie in musica di Fabrizio De André ai brani di Jacques Brel. E ancora, Francesco De Gregori, Yves Montand, Pino Daniele e Joe Dassin. Tutte canzoni che fanno parte ormai del patrimonio culturale di Italia e Francia, reinterpretate in chiave jazz da un quartetto di straordinari musicisti. Se infatti l’intesa tra Gatto, Bex e Zeppetella era già collaudata, e fonte di preziose gemme musicali, l’innesto di Laurent rende il tutto ancora più sorprendente e ricco.
Piji Siciliani
- Piji: voce e chitarra
- Gian Piero Lo Piccolo: clarinetto
- Egidio Marchitelli: live electronics e chitarra
- Francesco Saverio Capo: basso
- Andy Bartolucci: batteria
Re incontrastato dell’elettroswing italiano, Piji Siciliani è un musicista che negli anni ha saputo affermarsi unendo con maestria brani originali di sua composizione, il jazz manouche, lo swing e l’elettronica. In questa sua derivazione più moderna ed elettronica, lo swing, a circa ottant’anni dalla sua nascita, sembra essere tornato più forte che mai. Dopo essere stata la colonna sonora dell’America che usciva faticosamente dalla Grande Crisi del ’29, oggi questa musica torna a essere protagonista nella sua derivazione più moderna. Con il suo Electroswing Project, band composta da Gian Piero Lo Piccolo al clarinetto, Egidio Marchitelli al live elettronics e chitarra, Francesco Saverio Capo al basso ed Andy Bartolucci alla batteria, Piji si muove con destrezza sul terreno della canzone d’autore italiana, mescolando il tutto in chiave jazz-pop. Il tutto, però, mantenendo un approccio live ironico e giocoso, che concede ampi spazi all’improvvisazione e alla teatralità, ma soprattutto dando vita a un live elettrizzante. Nell’Electroswing Project di Piji, l’interplay tra i musicisti è palpabile. Il fraseggio d’antan del clarinettista e polistrumentista Gian Piero Lo Piccolo si sposa alla perfezione con le evoluzioni chitarristiche ed elettroniche di Egidio Marchitelli. Quanto alla sezione ritmica, questa è affidata alla solidità del contrabbassista Francesco Saverio Capo e al drumming sfrenato di Andy Bartolucci.
Swing Valley Band
- Giorgio Cuscito: sax tenore
- Mario Caporilli: tromba
- Ferdy Coppola: sax tenore e voce
- Gino Cardamone: chitarra
- Alberto Antonucci: contrabbasso
- Fabiano Giovannelli: batteria
- Monica Gilardi: voce
La Swing Valley Band è una formazione diretta dal sassofonista, pianista, vibrafonista, arrangiatore e compositore Giorgio Cùscito, conosciuto e realmente insignito dalla comunità di ballerini swing del titolo di Ambasciatore dello Swing. L’ensemble propone i concerti presentati da John Hammond alla Carnegie Hall di New York nel 1938 e nel 1939, live memorabili che hanno visto la presenza di grandi musicisti quali Count Basie, Benny Goodman, Big Joe Turner e Pete Johnson, Golden Gate Quartet, James P. Johnson, Big Bill Broonzy, Sonny Terry e molti altri. Le registrazioni dei concerti, commissionate da Hammond, furono messe su nastro solo nel 1953 e distribuite nel 1959. Il repertorio della Swing Valley Band è specifico per il ballo swing e per il lindy-hop, oggi tornato prepontemente di moda, ed è un’occasione unica per poter ascoltare dal vivo la musica dei vecchi dischi a 78 giri di Duke Ellington, Jimmy Lunceford, Chick Webb, Count Basie, Louis Jordan, Cab Calloway.
Casa del Jazz
La struttura principale ospita all’interno un Auditorium, con una capienza di circa 150 posti, progettato all’insegna della multifunzionalità, viene utilizzato per concerti dal vivo, cicli di lezioni di Storia del Jazz tenute dai massimi esperti del settore, guide all’ascolto dedicate ad un pubblico non specializzato, conferenze stampa e presentazioni di novità discografiche o editoriali, attività didattiche organizzate dalle migliori scuole di musica, readings e rassegne cinematografiche.
Questo deal è offerto da International Music Festival Foundation. Contatti del partner: romajazzfestival@gmail.com
Condizioni
Dove: Casa del Jazz - Parco, Viale Porta Ardeatina 55
Ritiro biglietti: al botteghino entro mezz'ora prima l'inizio dello spettacolo
Limiti: ingresso per una persona, solo per l'opzione acquistata
Info ulteriori: il posto viene assegnato dalla produzione, non è possibile sceglierlo. Posti vicini per più biglietti acquistati tramite lo stesso account Groupon.
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Prezzo originale verificato il 19.07.2018 (info)
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